di Daniele Reali
GROSSETO – La vacanza che si è trasformata in tragedia. Dalla Svizzera la famiglia Link aveva scelto la Maremma per trascorrere qualche giorno di riposo. Una famiglia che non c’è più distrutta dalla violenza dell’ondata di piena del torrente Satello, un corso d’acqua che scorre non lontano dal Cicalino dove in un agriturismo i tre stranieri, padre, madre e bambino, alloggiavano. È lì che la fatalità ha voluto distruggere per sempre una famiglia (nella foto il luogo del ritrovamento in località Vivoli).
La forza dell’acqua ha trascinato via l’auto dei Link: a bordo c’erano padre e figlio, la madre era scesa poco prima. Lei si è salvata e porterà con sé lo strazio per aver perso il compagno di una vita e il frutto di quella storia d’amore.
Incessanti dalla sera di sabato, quando è stato dato l’allarme, le ricerche dei due corpi che la piena aveva trascinato a valle del Cicalino. Ricerche che sono andate avanti due giorni e che hanno visto impegnati gli uomini del vigili del fuoco con il nucleo sommozzatori e le unità cinofile, il corpo forestale dello Stato, i carabinieri e la polizia. Uno sforzo che ieri con il ritrovamento del corpo del piccolo Yannik, di soli sei anni, e oggi con quello del padre Markus si conclude nel dolore e nella certezza che dopo l’alluvione del 2012 anche in questo 2013 in Maremma il maltempo si è portato via altre vite.
I due ritrovamenti – Il corpo del bimbo è stato ritrovato ieri nel torrente Satello incastrato tra i detriti. Quello del padre invece molti chilometri più a valle, in località Vivoli, vicino al letto del torrente Sata che dopo poche centinaia di metri si immette nel Pecora. Le operazioni di ricerca sono state coordinate dai vigili del fuoco: ieri dal campo base del Cicalino e oggi dal centro operativo mobile che è stato allestito nella struttura del corpo forestale dello Stato a Marsiliana, tra la zona del Cicalino e quella di Montioni (a fianco la vettura delle pompe funebri che trasferisce il corpo di Marcus Link all’obitorio di Grosseto).
Le due salme si trovano all’obitorio del Misericordia di Grosseto e rimangono a disposizione della magistratura che sull’accaduto ha aperto un’inchiesta che dovrà stabilire se ci siano o meno responsabilità.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
[gallery link=”file” order=”DESC” columns=”4″ orderby=”rand”]
© RIPRODUZIONE RISERVATA