di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Niente gasolio e quindi macchine spente. E’ ciò che è accaduto alla ex Mabro, oggi Abbigliamento Grosseto, che da venerdì pomeriggio ha mandato in cassa integrazione una parte delle lavoratrici che ancora prestano servizio in azienda. In pratica in alcuni reparti la produzione è proseguita, ma con forti rallentamenti e con ranghi molto ridotti. Circa una trentina le operaie rimaste in fabbrica, nei reparti in cui il lavoro poteva continuare senza utilizzare macchinari a gasolio. Di fatto però, tre giorni persi dal punto di vista produttivo con tanto di ritardi sulla tabella di marcia e un’immagine di sofferenza, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’azienda di abbigliamento mette in mostra al cospetto di una crisi profonda che continua a mordere.
C’è chi prova a giustificare l’accaduto con un ritardo sul bonifico, un presunto disguido quindi alla base della mancata consegna del carburante, perché in realtà il gasolio viene fornito al momento effettivo del pagamento, ma in ogni caso risulta strano che un azienda si riduca all’ultimo momento per effettuare un ordine indispensabile. Lo stato di crisi resta di estrema attualità alla ex Mabro, dove domani è attesa la consegna del gasolio con le operaie in cassa integrazione richiamate sul posto di lavoro. Certo è che il futuro appare sempre più nero, mentre il tempo stringe e la data del 4 novembre, giorno in cui scadrà la proroga di due mesi concessa sul concordato in bianco, si avvicina.