ROMA – «Quello che è successo stanotte a Baccinello – dichiara il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani – dimostra che la situazione è insostenibile, ed è chiaro che la gestione del fenomeno delle aggressioni alle greggi non è delegabile alle istituzioni locali, che si trovano disarmate dal punto di visto giuridico e senza possibilità d’intervenire sul piano economico».
«Il Parlamento e la commissione Agricoltura – prosegue Sani – hanno dato indirizzi precisi al Governo, che però ne sta ritardando l’attuazione e ora deve velocemente correre ai ripari prima che la situazione sfugga di mano e gli allevatori decidano di agire da soli per tutelarsi. Una situazione che rappresenterebbe il fallimento della politica nazionale di gestione faunistica dei predatori, che si tratti di lupi, ibridi o cani inselvatichiti.
La prima cosa da fare è effettuare un censimento nazionale delle popolazioni di predatori presenti sul territorio, sulla base della quale, come avviene in Francia, vanno poi effettuati gli abbattimenti degli esemplari in sovrannumero. I lupi, com’è ovvio, nei propri spostamenti non rispettano i confini regionali, ed è evidente che bisogna avere un quadro nazionale del loro numero per poter chiedere le deroghe a Bruxelles e procedere agli abbattimenti».
«C’è poi un ulteriore passo da compiere – conclude Sani -, scegliendo, come la commissione agricoltura ha proposto d’inserire nell’accordo di partenariato sull’attuazione della Pac, di predisporre con il Psr strumenti finanziari per gl’indennizzi agli allevatori dei danni diretti e indiretti subiti in conseguenza degli attacchi alle loro greggi».