GROSSETO – «Quattro membri dell’equipaggio dopo il primo viaggio col tender di salvataggio dalla nave al porto, dopo aver sbarcato 150 passeggeri, furono presi dal panico, scesero anche loro. Ma a bordo salirono quattro pescatori e abitanti del Giglio, che mi aiutarono ad andare a prendere altri passeggeri». Lo ha testimoniato Giovanni Iaccarino, affrontando la fase del soccorso dopo il naufragio del 13 gennaio 2012. «Con i gigliesi tornammo alla Costa Concordia e prendemmo altre persone, alcune anche le recuperammo dal mare dove si erano tuffate per raggiungere a nuoto l’isola».
E sulla fase precdente Iaccarino racconta: «Vidi Schettino con altri ufficiali che dal centro della passeggiata del ponte 3 indirizzava i passeggeri alle scialuppe di salvataggio. Cercava di dare una mano. Ma aveva lo sguardo di persona smarrita, non mi sembrava quello che avevo sempre conosciuto».