GAVORRANO – «Le ultime elezioni comunali di Gavorrano si sono svolte in un clima di rancori personali e manifestazioni di arroganza che la volontà popolare aveva sconfitto, assieme alla sconfitta dell’ex sindaco Borghi, eleggendo Elisabetta Iacomelli». Lo scrive in una nota il segretario provinciale del PSI Francesco Giorgi (nella foto a fianco), che prosegue: «Il perdente, invece di accettare il verdetto espresso dai cittadini, rivendicando una sorta di “proprietà” inalienabile del ruolo di sindaco (ha detto: “il sindaco sono io”, come dire: “Gavorrano c’est moi”), si è appellato – racconta l’esponente del Psi toscano – ad un cavillo legale per sovvertire la volontà popolare».
«Peraltro – aggiunge Francesco Giorgi – la sentenza del Tar Toscana, che ha posto in ‘forse’ il risultato elettorale a Gavorrano, crea una contraddizione giurisprudenziale, un’inesplicabile difformità di giudizio fra casi identici (le opposte pronunzie di TAR Toscana e TAR Basilicata), ed in definitiva un paradosso da sciogliere. Su questo punto – aggiunge Giorgi – c’è l’impegno concreto dei parlamentari toscani di centro sinistra per dirimere la questione interpretativa».
Alla solidarietà espressa da Giorgi, si aggiunge quella del segretario nazionale del PSI, il senatore Riccardo Nencini, che interviene sul caso Gavorrano. «I cittadini, alle ultime elezioni, avevano deciso di cambiare pagina, scegliendo Elisabetta Iacomelli alla guida di Gavorrano – afferma Nencini – e la volontà popolare non si mette mai in discussione. Quand’anche si si andasse a nuove elezioni, staremo al fianco di Elisabetta – prosegue – per sostenere la sua candidatura, con un progetto e una coalizione di centrosinistra che si occupi del bene della comunità di Gavorrano, delle urgenze e delle priorità. A Elisabetta va tutto il sostegno e la solidarietà del PSI» conclude Nencini.