di Barbara Farnetani
GROSSETO – 100 blocchi di marmo scolpiti e provenienti dalla cave “Michelangelo” di Massa Carrara, 100 opere d’arte, che una volta disposte sul fondo del mare serviranno da dissuasori della pesca a strascico. È il protocollo firmato oggi in provincia di Grosseto, e che da il la alla nascita della “Casa dei pesci” e impegna Regione, Provincia, comuni di Grosseto, Castiglione della Pescaia, Orbetello e Magliano in Toscana oltre alla Fondazione Grosseto cultura e all’associazione “La casa dei pesci”.
“La Provincia – dice il presidente Leonardo Marras – darà pieno sostegno a questa importante operazione di tutela ambientale e valorizzazione artistica del territorio, mettendo a disposizione le proprie professionalità per garantire i migliori risultati. Una barriera così fitta di dissuasori renderà realmente impossibile il passaggio a chi pratica la pesca illegale, garantendo una buona base di partenza per il successo delle operazioni di ripopolamento ittico. La dimostrazione è Talamone: grazie alla Casa dei Pesci, il progetto di ripopolamento attuato dalla Provincia nella zona sta dando importanti risultati».
Il progetto nasce nel 2006, quando la regine pose a mare alcuni dissuasori in cemento proprio per contrastare la pesca a strascico, nella zona di Talamone, dove il progetto è nato, come ricorda l’ideatore Paolo Fanciulli, i pescatori decisero di metterne il triplo: 150. «Ho trovato il sostegno di migliaia di turisti che hanno comprato i blocchi da immergere – prosegue Fanciulli – la mia idea della casa dei pesci è che sia un parco fruibile non solo ai diving ma a tutti».
«Dal risultato ottenuto a Talamone – spiega Lucio Sabbadini, presidente del Comitato la Casa dei Pesci – è nata l’idea di estendere il progetto al resto della costa, dall’Argentario a Punt’Ala, con la scelta sostenibile di utilizzare ciò che già esiste in natura: il marmo, al posto dei blocchi in cemento. Così, nel 2012, è nata l’associazione la Casa dei Pesci onlus, che sta raccogliendo fondi, anche dai privati, per finanziare la messa in mare dei dissuasori. Ci siamo mossi in tutta Italia e all’estero ottenendo il sostegno economico di tanti cittadini. Sono nostri sostenitori, ad esempio, i gruppi di acquisto solidale, presto andremo a New York a presentare il progetto e speriamo di avere uno spazio all’Expò 2015 di Milano. Abbiamo già 9 blocchi di marmo scolpiti da artisti vari, e bozzetti per altri 20. non tutti i marmi saranno lavorati, ma solo quelli a profondità accessibili per essere ammirati».
«Il mare non è solo un’attrattiva turistica, ma in molti di questi territori di mare si vive ed è anche un investimento a protezione dell’economia – afferma Anna Rita Bramerini assessore regionale all’ambiente -. L’impegno della Regione è di salvaguardare il mare con l’istituzione di aree marine protette il cui numero vogliamo ampliare, e con l’installazione di strumenti radar per monitorare il mare di concerto con le capitanerie. Dove non arriviamo noi ci sono progetti come questo». «Questo sarà un progetto a medio lungo periodo – precisa Loriano Valentini della Fondazione Grosseto cultura – un’occasione irripetibile per la nostra costa che vive di turismo solo per alcuni mesi all’anno. Alla fine di questo percorso avremo tanti luoghi a mare di salvaguardia ma anche da visitare. Avremo il primo grande parco pubblico d’arte che andrà avanti per decine e decine di chilometri in acqua. A questo si dovrà affiancare un parco a terra che gestiranno i comuni; entro due mesi dovremo aver ideato i caratetri del parco di arte pubblica a terra.
«Questo progetto sta suscitando grande interesse» afferma Giovanna Stellini assessore del comune di Grosseto. Il vicesindaco di Magliano in Toscana Eva Bonini parla invece di «sinergia tra ambiente e sostenibilità. Ed ha il pregio di aver dato visibilità a Cala di Forno. Stiamo lavorando su un’area marina protetta». «Noi siamo in prima fila – ricorda il sindaco di Orbetello Monica Paffetti – perché il progetto è nato a Talamone, un tratto di costa delicato e fragile». «Il progetto ci è stato presentato un anno e mezzo fa – rammenta il vicesindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi – e lo abbiamo accolto con entusiasmo. In passato si era pensato a salvaguardare la spiaggia o la duna ma mai il mare, e poi è un modo per educare i bambini alla salvaguardia di questo bene prezioso».
I primi 20 blocchi di marmo verranno posizionati a partire dalla prossima primavera a Giannella, ci vorranno circa 3 anni per mettere a mare i 100 pezzi. Di questi almeno una trentina saranno destinati a diventare opere d’arte. Gli artisti che ad oggi hanno dato la loro adesione a titolo gratuito sono Massimo Lippi di Siena, lo scultore Massimo Catalani di Roma; Giorgio Butini di Firenze, Beverly Pepper americana che vive a Perugia; Emily Young artista inglese molto famosa che lavora a Braccagni, Girolamo Ciulia ed Emanuele De Reggi di Pietra Santa.