ROMA – Grazie all’ordine del giorno, primo firmatario il presidente della XIII Commissione Luca Sani, approvato ieri all’unanimità dall’aula, la Legge delega recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, affronterà anche l’annoso tema della riorganizzazione del settore ippico nazionale. Che da molto tempo sta attraversando una crisi che ne mette in discussione la stessa sopravvivenza.
«L’Ordine del giorno – sottolinea il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Luca Sani – recepisce i contenuti del parere espresso dalla ComAgri, nel quale abbiamo individuato le principali misure per rilanciare il comparto dell’ippica italiana, e dell’indotto che ruota intorno alla gestione degli ippodromi. Si tratta di scelte operative che potrebbero definitivamente fa uscire il mondo dell’ippica dalle secche della crisi, e che gli operatori della filiera attendono oramai da anni. Un quadro coerente d’interventi dal quale ogni componente del comparto ippico potrebbe trarre un giovamento immediato.
Con i decreti attuativi della Delega fiscale, pertanto – aggiunge il presidente Sani – il governo è stato impegnato ad adottare nei tempi più brevi possibili misure per il rilancio del settore ippico, con particolare riferimento alla disciplina sulle scommesse ippiche che costituiscono la principale entrata per gestori di ippodromi, allevatori e fantini.
La ComAgri ha proposto di prevedere l’accettazione della giocata con un appropriato periodo temporale antecedente rispetto all’inizio dell’evento sportivo ippico, di estendere, ove possibile, la quota fissa agli eventi ippici e di assegnare in esclusiva l’offerta di scommesse ippiche su tutto il territorio nazionale, mediante gara pubblica, a un soggetto che non abbia interessi diretti o indiretti alla distribuzione e gestione di altri tipi di scommesse;
Allo stesso tempo, abbiamo proposto di unificare i totalizzatori per la gestione delle scommesse ippiche, prevedendo la razionalizzazione dei costi tecnici e organizzativi, di ridurre il prelievo fiscale sulle scommesse ippiche effettuate dentro e fuori dagli ippodromi, prevedendo in ogni caso che detto prelievo non possa essere superiore al prelievo fiscale meno elevato applicato ad altri tipi di scommesse offerte sul territorio nazionale. Ed infine abbiamo proposto di istituire un ufficio scommesse ippiche per l’assolvimento delle attività relative, che lavori in stretta collaborazione con la Lega ippica italiana attivando in tempi brevi, di concerto con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, le modifiche e le innovazioni necessarie al rilancio della scommessa su base ippica».