di Barbara Farnetani
GROSSETO – Era una vera organizzazione piramidale. Con al centro un Grossetano di 23 anni e corrieri anche da fuori Italia. È stata un’indagine vasta e complessa quella della Squadra mobile della Questura di Grosseto. Tutto era partito tra maggio e giugno, quando la polizia aveva fermato tre persone, un grossetano, uno slovacco e un nigeriano (quest’ultimo con permesso di soggiorno umanitario) per reati legati agli stupefacenti. Da questa indagine ne era partita un’altra che ha portato oggi all’emissione di 9 misure cautelari. Due persone sono in carcere a Grosseto (mentre una terza non è stata ancora rintracciata), altri tre sono ai domiciliari, e due hanno l’obbligo di presentarsi all’autorità giudiziaria.
Operazione “Evergreen”, così la polizia ha chiamato questa vasta operazione contro il narcotraffico che vedeva i corrieri fare la spola tra Praga e l’Italia (Praga-Firenze-Grosseto) per rifornirsi di marijuana e metanfetamine tipo ecstasy. Tre i fornitori da cui quello che la polizia ha definito “il piccolo grossista grossetano” acquistava la propria merce: uno slovacco di 25 anni, un Nigeriano di 36 anni a Grosseto con moglie e figlio, un ghanese di 27 anni, anche lui qui per motivi umanitari. Il grossetano acquistava da loro e rivendeva ai propri “cavalli”, piccoli spacciatori che acquistavano tra i 50 e 100 grammi per poi rivenderli ad una clientela tutta molto giovane (tra loro anche alcuni minorenni) anche fuori dai locali più frequentati. Escluso lo slovacco tutte persone incensurate e insospettabili. Il grossetano aveva anche un lavoro regolare, come dipendente di un’attività commerciale. Tra i suoi sottoposti un altro grossetano, di 19 anni, e un cubano di 24 anni. Ma ai domiciliari sono finiti anche un veronese di 23 anni e un senese di 19.
Si perché da Grosseto l’indagine, seguendo le vie della droga, si è estesa a tutto il nord Italia. A Reggio Emilia, dove risiede il ghanese che però non è stato rintracciato e a Verona, a Orti di Bonavigo, dove lo slovacco aveva trovato ospitalità da un amico di Verona, il giovane di 23 anni finito in carcere. Quando la polizia, con i cani antidroga, è giunta a casa del giovane, l’italiano ha detto di non avere nulla, solo piccole quantità per «consumo personale». Ma quando la polizia è entrata (come si vede nel video pubblicato sotto) ha trovato una vera filiera della droga. Ben occultata dietro la teca di un serpente, il ragazzo aveva creato un’intercapedine, una stanza chiusa da un muro di cartongesso, con lampade e ventilatori, piante di marijuana essiccate e in via di essiccazione, dieci chili di marijuana pronta per essere immessa nel mercato, anche grossetano.
I pagamenti, come sempre più spesso sta avvenendo, venivano fatti su carte prepagate. Un mercato particolarmente florido se si considera che la marijuana si acquista all’ingrosso a circa 6 euro al grammo e si rivende a 10-15 euro. «Abbiamo disarticolato una vera e propria filiera della droga – ha detto il dirigente della Squadra mobile Armando Buccini – una piramide con il grossetano che si era ricavato il ruolo del grossista». In totale la polizia ha sequestrato 11 chili di marijuana 100 grami di hashish e alcune dosi di metanfetamine.
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