GROSSETO – «Nessuna depotenziamento del servizio di continuità assistenziale nella Asl 9; nessun taglio ai posti di lavoro e alle ore di lavoro, né ai compensi dei professionisti. Soprattutto nessun rischio che si abbassi il livello qualitativo dell’assistenza sanitaria territoriale ai cittadini. Anzi, semmai, ci sarà una valorizzazione della figura professionale dell’attuale guardia medica, che sarà integrata nel nuovo modello della medicina di gruppo, rappresentato dalle Associazioni funzionali territoriali (AFT) in via di definizione».
Così la Direzione aziendale della Asl 9 risponde alle polemiche sollevate sulla stampa dal consigliere regionale di minoranza Gianluca Lazzeri, che, con l’applicazione delle nuove direttive regionali sulla continuità assistenziale, paventa un depotenziamento di questo servizio e il rischio della riduzione dei posti di lavoro per i 65 medici (57 titolari e 8 sostituti) di guardia medica, che prestano servizio nella Asl.
«La Asl 9 – spiega la nota – in applicazione delle indicazioni della Regione, ha già identificato la ripartizione delle 9 Associazioni funzionali territoriali (4 per l’area grossetana, 2 nelle Colline Metallifere, 2 nelle Colline dell’Albegna, 1 sull’Amiata) e sta definendo gli aspetti organizzativi, con la pubblicazione del bando che consente agli attuali 57 titolari del servizio di accedere alla riassegnazione dei posti».
«Secondo la riorganizzazione prevista dalla Regione Toscana e condivisa con le organizzazioni sindacali, infatti, i medici di continuità assistenziale lavoreranno in sinergia con i medici di medicina generale, integrando gli orari di servizio in modo che gli ambulatori siano aperti dalle 12 alle 16 ore al giorno. In particolare la loro attività si concentrerà nella fascia oraria 20 – 24, mentre dalle 24 alle 8 le eventuali emergenze saranno affidate al 118. Sono previste eccezioni in casi particolari, come ad esempio per le epidemie influenzali, o per ragioni ‘geografiche’ (le piccole isole), per le quali è previsto il servizio di continuità assistenziale anche dalle 24 alle 8».
«Per quanto riguarda le ore lavorative – prosegue la Asl 9 – le 8 ore (dalle 24 alle 8) che i medici di continuità assistenziale svolgono attualmente (e che con il nuovo sistema a regime saranno coperte dal servizio di 118), saranno reimpiegate per sviluppare la medicina di iniziativa nella gestione di alcune patologie croniche, nell’assistenza sanitaria per gli ospiti delle RSA, in altre attività individuate e concordate localmente, sulla base dei bisogni della popolazione. Con questo sistema peraltro, è previsto che il professionista possa scegliere se continuare a svolgere le attuali 24 ore settimanali, o passare a 38».