di Barbara Farnetani
ISOLA DEL GIGLIO – Prosegue, lentamente ma costantemente, la risalita della Costa Concordia. Siamo arrivati a circa 8-9 gradi di rotazione dei 65 previsti per raggiungere la posiziuone eretta. «Il momento decisivo – ha affermato il prefetto Franco Gabrielli – sarà il raggiungimento del 20esimo grado, che per noi è una sorta di tappa intermedia. In quel momento oltre alle forze esterne, subentrerà l’atttività svolta dai acssoni che si riempiranno d’acqua e la naturale incidenza della gravità, il baricentro, l’assetto stesso della nave» stiamo infatti parlando di una nave di 250 metri e 50 mila tonnellate. Gabrielli, che ha definito l’operazione una «buona coabitazione tra pubblico e privato» non si è però sbilanciato sulla fine delle operazioni «la decision room testerà aperta, se necessario anche tutta la notte».
Gabrielli si è detto però preoccipato per l’arrivo del maestrale previsto per domani «Questa è una nota che non ci fa stare tranquilli, guardiamo con apprensione al peggioramento delle condizioni meteo». Gabrielli ha poi concluso che «una priorità, un imperativo, dopo la messa in sicurezza, sarà la ricerca dei corpi dei due dispersi». «L’obiettivo – gli fa eco Franco Porcellacchia responsabile del progetto rimozione – è arrivare in sicurezza al 24esimo grado. dopodiché non serviranno più i martinetti, ma saranno i cassoni a far ruotare la Concordia, grazie all’immissione al loro interno dell’acqua, della zavorra. l’operazione dovrà essere lentissima». quel che sembra certo è che, allungatisi i tempi le operazioni non termineranno prima della mezzanotte (la foto sopra è di Enzo Russo).
«Oggi stiamo vivendo un passaggio fondamentale per liberare il Giglio dal mostro di ferro che l’ha ferito così profondamente – ha detto oggi il presidente della Regione Enrico Rossi che ha trascorso qualche ora all’Isola del Giglio – Dobbiamo prima di tutto un ringraziamento sentito a tutte le donne e gli uomini, tecnici e maestranze, al cui lavoro si deve il raggiungimento di questo risultato».
«Poi occorrerà portare il relitto nel porto più vicino e in sicurezza – ha aggiunto Rossi – Siamo stati i primi a intuire che dovevamo attrezzarci e che il relitto non doveva finire in qualche luogo del Terzo mondo. La priorità assoluta resta portarlo via dal Giglio, ma noi stiamo lavorando anche perché lo smaltimento di quello che è un rifiuto si faccia a Piombino, dove esiste anche un impianto siderurgico che potrebbe chiudere la filiera. Sono certo che i due obiettivi alla fine coincideranno».
«La Regione Toscana ha messo in campo una importante serie di investimenti per rispondere ai problemi messi in campo da questa tragedia – ha detto ancora il presidente Rossi -, a partire dal potenziamento delle rete radar di sorveglianza marittima. Abbiamo chiesto poi regole certe ai ministeri interessati per la tutela dell’ambiente, ed è stato grazie al nostro lavoro se l’Europa ha deciso di emanare un regolmento, che è legge, sullo smaltimento dei relitti navali in porti sicuri. Inoltre chiediamo all’Europa di estendere il controllo satellitare per la sicurezza delle rotte e per combattere gli sversamenti in mare».
«Sono anche il presidente dell’Isola del Giglio – ha insistito il presidente Rossi replicando alle domande relative alla futura destinazione del relitto – sarò dunque contento quando sarà liberata da questo mostro. Se il relitto andrà a Piombino avremo ottenuto qualcosa in più. In ogni caso questo porto sarà pronto per tutte le attività a cui lo stiamo attrezzando. Un paese serio non si accanisce su una nave, che tra l’altro custodisce ancora i corpi di due delle vittime, ma si impegna ad attrezzarsi per una attività come quella della rottamazione che l’Europa ha regolato e che interessa centinaia di scafi all’anno. Noi lo avevamo capito per primi in modo lungimirante».