ISOLA DEL GIGLIO – Questa è l’ultima notte della Concordia adagiata su un lato. Dopo due anni, comunque vada, domani sera le cose non saranno più così, e quel paesaggio a cui i gigliesi si erano abituati a fatica muterà di nuovo. La nave dovrà tornare in posizione verticale ruotando di 65 gradi.
Se tutto procederà come da programma, ci vorranno dieci, forse dodici ore di lavoro. Una prova è già stata fatta. «Abbiamo testato quattro cassoni, c’è stato uno spostamento di tre centimetri, ed è stato sufficiente per verificare che la nave può essere ruotata», ha spiegato Nick Sloane, il direttore delle operazioni. I cassoni sono quelli montati sul lato emerso della nave, che saranno usati anche durante la rotazione. Il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, si è detto tranquillo: «Le probabilità di successo? Cento per cento» (la foto è di Enzo Russo).
I tecnici dicono che le prime cinque o sei ore saranno le più critiche. È la fase in cui ci sarà il distacco del relitto dagli scogli. E solo nel pomeriggio si potrà dire se l’operazione ha avuto successo. L’agenzia regionale per la protezione ambientale ha stimato che, durante la rotazione, dal relitto usciranno 80 mila metri cubi di acqua, che rappresentano il maggior rischio per l’ambiente. La rotazione della Concordia terminerà quando sarà appoggiata sul fondale ‘artificiale’ a 30 metri di profondità. A quel punto la nave dovrà essere messe in sicurezza. «Solo allora – ha detto Gabrielli – si consentirà la ricerca dei due corpi dispersi», Maria Grazia Trecarichi e Russel Rebello, «affinché le famiglie possano riavere i loro cari».