ISOLA DEL GIGLIO – Confermata per domani mattina la rotazione della Concordia. «In virtù delle previsioni meteo-marine per la giornata di domani su Isola del Giglio – afferma la Protezione civile – i tecnici del Consorzio Titan-Micoperi hanno confermato la possibilità di effettuare le operazioni di parbuckling nella giornata di domani. Le operazioni – prosegue la nota – dovrebbero iniziare poco dopo le ore 6, dopo la partenza dell’ultimo traghetto da Isola del Giglio a Porto Santo Stefano» (Le foto di questo servizio sono di Enzo Russo).
I Numeri:
Sono imponenti i numeri dell’operazione rotazione che durerà dalle 12 alle 24 ore e che è già costata 500 milioni di dollari.
Ecco i principali dati: la Concordia è lunga 300 metri e pesa 114 mila tonnellate. Per la costruzione di tutte le strutture previste per il parbuckling sono state utilizzate oltre 30 mila tonnellate di acciaio, equivalenti a 4 volte il peso della Tour Eiffel. Sono state allestite sei piattaforme sorrette da 21 pali conficcati nella roccia ad una profondità media di 9 metri. 56 le catene installate, ciascuna lunga 58 metri e pesante 26 tonnellate. Il fondale artificiale è composto da più di 1.180 sacchi di malta cementizia che, complessivamente, hanno un volume di più di 12 mila metri cubi e pesano oltre 16 mila tonnellate, 22 mezzi navali e 8 chiatte sono coinvolti nell’operazione. I due più grandi sono il Micoperi 30, lungo 122 metri ed il Lone di 160 metri. Realizzate oltre 28 mila ore di riprese subacquee delle operazioni. Più di 15 mila le immersioni fatte. Più di 500 persone, di 26 nazionalità, lavorano al progetto. Per raggiungere la posizione verticale il relitto dovrà ruotare di circa 65 gradi dall’attuale posizione. Per favorirne la rotazione sarà fornita una forza di circa 23.800 tonnellate.
La rotazione avverrà mediante martinetti idraulici che metteranno in tensione cavi di acciaio fissati alla sommità dei 9 cassoni centrali ed alle piattaforme sulle quali andrà ad appoggiare il relitto dopo il suo raddrizzamento. Il falso fondale su cui poggerà la Concordia – creato per riempire il vuoto tra i due speroni di roccia, uno a poppa e uno a prua, che attualmente sostengono la nave, è stato realizzato posizionando dei sacchi che sono stati poi riempiti di una speciale malta cementizia. I sacchi sono dotati di occhielli, così da poter essere recuperati e rimossi durante la fase di bonifica a lavori ultimati. Sui sacchi di cemento sono poi state posizione 6 piattaforme, tre di grandi dimensioni e 3 più piccole: per inserire i piloni nel fondale di granito è stata fatta una trivellazione del diametro di due metri con un sistema a circuito chiuso, per non disperdere i detriti in mare. Quando la nave avrà recuperato il suo assetto verticale (a questo punto la Concordia poggerà sul falso fondale a 30 metri di profondità) si passerà alla fase successiva: l’installazione sul lato di dritta (quello attualmente sommerso) di 15 cassoni di galleggiamento, gemelli di quelli già saldati sul lato sinistro del relitto. Per mezzo di un sistema pneumatico, i cassoni sui due lati verranno progressivamente svuotati dall’acqua e forniranno la spinta necessaria a far rigalleggiare la Concordia. Terminata l’operazione, la parte che rimarrà sommersa sarà di circa 18 metri.