GROSSETO – È giunto il momento «di tirare le somme su quella che potrebbe diventare una società più civile». Non convince Maurizio Tondi, presidente provinciale Arcigay, l’emendamento proposto alla legge Mancino che «non contiene solo le aggravanti per i reati di odio omo-transfobico, bensì vi è stato aggiunto un piccolo comma che di fatto trasforma l’ assetto dell’ intera legge in nome della libertà d’ opinione sancita dalla nostra Costituzione. In sostanza, se la Camera approvasse il tanto atteso emendamento, il nostro codice penale prevederà un’ aggravante contro i reati a sfondo omo-transfobico, ma al contempo sdoganerà la “libertà” di esprimersi a quanti vorranno dichiarare il loro punto di vista, rispettoso o meno della dignità delle persone, in favore del rispetto del “pluralismo di idee”».
Rivolgendosi ai deputati eletti in Maremma Tondi afferma: «La Legge in discussione alla Camera in questi giorni e che all’inizio della prossima settimana verrà votata, non costituisce una minaccia per la libertà di espressione gia tutelata dalla nostra Costituzione. Se la legge così strutturata fosse votata sarebbe un’ignobile tentativo di far credere all’opinione pubblica nazionale ed europea che l’ Italia si sia dotata di un mezzo giuridico per contrastare omofobia e transfobia. In realtà, all’atto pratico tutelerà solo chi continuerà ad opporsi attraverso dichiarazioni e commenti, a volte anche troppo coloriti, al diritto delle cittadine e dei cittadini di vivere serenamente la propria vita quotidiana. Sappiamo che alcuni deputati alla Camera stanno chiedendo alla presidente Boldrini di rinviare il voto per permettere una discussione più attenta su questi passaggi della legge, ci auspichiamo che la Presidente della Camera dei Deputati accolga la loro richiesta. Ricordiamoci che la tutela non riguarda solo le persone della comunità lgbtqi, ma anche tutte quelle persone eterosessuali che hanno a cuore il benessere psico-fisico delle persone con le quali condividono il vivere comune, lavoro, scuola, attività libera, sports, ambienti familiari».