GROSSETO – Sono indignate le operaie della ex Mabro, anche nelle lettere che vengono recapitate alla nostra redazione. L’ultimo caso è quella di un’operaia stanca del proseguire una vicenda senza fine che sta portando molte dipendenti all’esasperazione. «Scusatemi ma non riesco proprio a non parlare, perché? – scrive la lavoratrice di Abbigliamento Grosseto – Perché vivo in questa città e fino a qualche giorno fa ero orgogliosa di farne parte. Non lo sono più dopo che, il tribunale della mia città, un giudice della mia città, le istituzioni della mia città con il loro silenzio, hanno accordato la fiducia ad un’azienda dandole la proroga di altri 60 giorni per il concordato. Azienda che negli anni ha dimostrato di essere brava a fare solo parole e presentare solo favole. Dopo tutto questo non posso che vergognarmi di essere Grossetana. Cito una parte del testo di una canzone che adoro perché purtroppo attuale. “come è possibile pensare che sia più facile morire”, per far capire a chi forse ancora non se ne fosse reso conto che stare 8 mesi senza stipendio e senza cassa integrazione, peraltro per colpa sempre della stessa azienda, non è facile».
Una rabbia e un’indignazione che prosegue: «Se noi povere illuse speravamo che finalmente qualcuno guardasse dalla nostra parte pensando un po’ a noi lavoratori dando fine a questo calvario e facendoci sperare in un futuro, magari chissà con l’accettazione della Prodi bis, adesso abbiamo ancora altri due interminabili mesi per ripeterci ancora che tra poco finirà. E garantisco che non è per niente facile. Uno sfogo, questo, che non è solo il mio ma di tutte quelle lavoratrici della ex Mabro che vogliono rivedere il sole».