GROSSETO – Scarsa fiducia nelle trattative, scarsissima nei confronti della proprietà. La Rsu della Mabro continua la propria lotta in difesa del posto di lavoro e puntualizza che «Il gioco delle tre carte continua. Come nel passato si delinea lo scenario dell’ennesimo affitto di azienda ad una società ancora da definire, ma che sicuramente avrà la proprietà nascosta dietro l’ennesima fiduciaria. Ci verrà proposta la farsa di una società con proprietà sconosciuta, Abbigliamento Grosseto, che affitta l’attività ad un’altra società, una new-co di comodo, anch’essa con proprietà sconosciuta, ma che può anche essere ricondotta agli stessi soggetti proprietari. La prima affermerà che corrisponderà le nostre retribuzioni arretrate e gli altri debiti con gli affitti che riceverà dalla seconda, che a sua volta dichiarerà, c’è da scommetterci, di essere piena di ordini».
Parole disilluse nei confronti di ipotetici scenari futuri ai quali la Rsu della Cgil non vuole più “abboccare”: «Basta un’offerta dal forte odore farlocco di Trust Management co lt”, società con sede legale a Bangkok, per far credere che la soluzione è possibile e vicina. Noi queste vicende le abbiamo già vissute e poiché sono sempre uguali, siamo in grado ormai di capirle, ma non comprendiamo come esperti addetti ai lavori credano ancora a queste favole; creduloni si, ma a tutto c’è un limite. Basta osservare appena la lettera di offerta, leggere di fantomatiche perizie fatte sull’immobile e sui macchinari e fare un visita al sito della “Trust Management co ltd” per capire. Potenza della rete. Si può scoprire che il “President” nonché “Chief Executive Officier” della esotica società tailandese altri non è che un più domestico pratese. Strano, tutto gira sempre intorno a Prato».
Le Rsu Cgil, in conclusione precisano che non c’è assoluta divergenza o spaccatura del fronte sindacale e rimandano ogni decisione a venerdì prossimo, quando sarà in programma una nuova assemblea: «Assoluta è la convinzione che risolveremo la vicenda solo fra 55 giorni, tanti ne sono rimasti alla scadenza della proroga e resisteremo sino ad allora. Quindi la discussione è stata se la forma sinora seguita è la più efficace o se è più conveniente percorrere altre strade. Se si ricordano gli eventi di questi ultimi anni ci si può rendere conto che abbiamo adottato iniziative diverse dettate dai momenti e dalle circostanze. Inoltre lo sciopero non è la sola forma di lotta e la ripresa del lavoro, accompagnata da specifiche iniziative, potrebbe essere ritenuta più efficace per smascherare le bugie e dimostrare l’inesistenza degli ordini di migliaia e migliaia di capi. Con questo non dobbiamo ne possiamo anticipare la decisione che verrà presa nella assemblea fissata per il prossimo venerdì, dopo una discussione che continuerà sicuramente calda e partecipata, ma con l’unico scopo di rendere più efficaci le nostre iniziative».