GROSSETO – Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste della Provincia di Grosseto, insieme al Gruppo Antispecisti di Grosseto e alle Associazioni WWF, A.C.U. (Associazione Consumatori Utenti) e Italia Nostra, appoggerà le due manifestazioni contro la caccia che si terranno il giorno 14 Settembre 2013 a Grosseto alle 16:45 con una “biciclettata” che partirà da Piazza Dante e a Firenze alle 15 con partenza da Piazza della Repubblica.
In occasione della biciclettata, verrà presentato anche il risultato di una iniziativa contro la caccia alla volpe nella Provincia di Grosseto che ha portato ad oggi circa 2000 mail di protesta inviate alla Provincia di Grosseto e alla Regione Toscana che si aggiungono, alle 500 firme della petizione della Lav che chiede il divieto di prolungamento della caccia alla volpe al 15 Marzo e il blocco della caccia in tana.
«Condanniamo ogni forma di violenza – spiegano dal coordinamento degli ambientalisti – verso animali indifesi e soprattutto la crudele caccia alla volpe con l’ausilio di cani addestrati a stanarle nelle loro tane. Nei confronti delle volpi c’è un accanimento e un odio non più accettabili, dovuto al fatto che potrebbero predare lepri e fagiani e quindi fare concorrenza ai cacciatori. La volpe, della famiglia dei canidi, è uno dei pochi predatori ancora presente nel nostro ambiente e svolge una funzione essenziale per l’equilibrio fra le specie. Ultimamente è stato scoperto l’importante ruolo della volpe come predatore naturale della nutria. Inoltre la patologia della rabbia, non è più presente in questo predatore da decenni e comunque è risolvibile con vaccini contenuti in semplici esche. E’ assurdo continuare a favorire la caccia quando con l’evoluzione dell’uomo e della scienza, sono stati individuati metodi non cruenti, come le sterilizzazioni chimiche e chirurgiche, per contenere le popolazioni della fauna selvatica».
«Contestiamo, inoltre, – aggiungono – le azioni di monitoraggio e i censimenti per stabilire la consistenza numerica della fauna, in quanto queste operazioni vengono svolte da tecnici incaricati dalle Province e dagli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) che, troppo spesso, sono collegati al mondo venatorio. I censimenti dovrebbero, a nostro avviso, essere svolti da persone estranee al mondo della caccia e sempre con la presenza di numerosi membri di tutte le associazioni protezionistiche e nel caso in cui ci siano da attuare degli interventi, questi debbano essere assolutamente ecologici e non cruenti nei confronti degli animali».
«Non condividiamo la caccia anche per i danni all’ambiente e alle colture agricole, con l’introduzione di specie non autoctone come il cinghiale, più prolifico, importato dall’Est Europa per fini venatori. Con la caccia, inoltre, chiunque pratichi attività all’aria aperta (trekking, mountain bike, jogging, ecc.) rischia seriamente la vita e lo dimostrano i dati raccolti dall’Associazione Vittime della Caccia.. Inoltre con l’attività venatoria si presenta anche il problema del piombo contenuto nelle cartucce e diffuso nell’ambiente, nonostante la sua provata tossicità».