FOLLONICA – Ci sono volute più di quattro ore perché due diportisti con l’imbarcazione in avaria riuscissero a farsi notare e, ormai a notte fonda, venissero soccorsi dalla Guardia costiera di Follonica. I soccorsi sono scattati ieri sera, verso le 22.30, quando una chiamata al numero di emergenza 1530 aveva segnalato un razzo rosso di fronte a Follonica. La sala operativa della Capitaneria di Piombino aveva subito allertato l’ufficio marittimo di Follonica. Il maresciallo Rossano Giannoccaro si era messo subito in acqua e ben presto aveva raggiunto l’imbarcazione in avaria. I due diportisti, stanchi per le molte ore passate in mare e per aver tentato anche di raggiungere la riva a remi, hanno raccontato di aver constato il guasto al motore verso le 18.30, di aver cercato di richiamare l’attenzione di altre barche, ma le loro richieste di aiuto erano state prese come semplici saluti. Avevano anche lanciato altri razzi che però di giorno non erano stati notati.
Il telefono di uno dei due era caduto in mare mentre cercavano di far ripartire il motore. Avevano anche tentato di raggiungere la riva a remi, ma le condizioni meteomarine glielo hanno impedito. I due hanno comunque mantenuto la calma e hanno continuato a inviare messaggi di soccorso, com il razzo rosso avvistato e che ha portato al loro salvataggio. L’imbarcazione è stata rimorchiata sino al porto di Scarlino.
E nel pomeriggio di ieri gli uomini della Guardia Costiera avevano effettuato anche un altro salvataggio sempre nelle acque del Golfo di Follonica. Un diportista rimasto con un motore in panne durante la navigazione verso il porto di Scarlino. La barca con a bordo sei persone è stata scortata fino all’ormeggio presso il porto di Scarlino.
Il comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Piombino Martino Rendina, lancia un appello a tutti coloro che vanno per mare: «È buona norma della cultura marinaresca prestare assistenza e soccorso alle unità in difficoltà, non sottovalutando comportamenti che possano apparire inconsueti da parte di altre unità, nonché utilizzare le dotazioni di soccorso correttamente (l’accensione di una boetta fumogena in questo caso avrebbe garantito una maggiore visibilità). Si ricorda infine per qualsiasi emergenza in mare il numero blu 1530».