ORBETELLO – «È vero che il nostro è un piccolo ospedale, almeno numericamente, ma è dotato di reparti di chirurgia, medicina e rianimazione, e copre un territorio di oltre cinquantamila abitanti.» con queste parole il sindaco di Orbetello, Monica Paffetti difende l’ospedale da quello che chiama un «accanimento» e una «caccia al colpevole» in seguito alla morte della ragazza di 17 anni. «Il reparto di medicina interna dell’ospedale di Orbetello e il suo personale vedono circa 964 ricoveri all’anno solo a Orbetello (da aggiungersi ai circa 748 di Pitigliano), arrivando quindi a una casistica totale di circa 1700 casi all’anno: numeri che non sono di certo irrilevanti. Il reparto di medicina ha ricevuto pochi mesi fa l’accreditamento della Regione, con un punteggio piuttosto alto, questo a dimostrare la qualità e la professionalità di chi ci lavora. Infatti, all’interno della nostra struttura ospedaliera, vengono seguiti tutti i protocolli diagnostici e terapeutici previsti dalle direttive dell’ASL e dalla Regione Toscana: cosa avvenuta anche per questo caso specifico».
«Riteniamo che la strumentalizzazione che stiamo vivendo per portare alla chiusura dei piccoli ospedali da parte del Ministro sia inappropriata – precisa Paffetti -. Il presidio ospedaliero di Orbetello è dotato di professionisti, medici e infermieri, che lavorano seriamente mettendo a disposizione dell’utente le loro capacità e conoscenze, proprio come prevede il giuramento di Ippocrate. Vorrei ricordare che contemporaneamente al decesso di Orbetello, per casualità e fatalità, ne avveniva un altro a Grosseto, ospedale provinciale, rendendo quindi impossibile imputare responsabilità alle dimensioni del presidio di Orbetello, tacciandolo di inadeguatezza».