GROSSETO – Dopo l’approvazione della privatizzazione di asili e mense scolastiche il Movimento 5 Stelle passa all’attacco della giunta comunale di Grosseto: «Vogliamo con forza denunciare un comportamento squallido, scorretto, bugiardo e premeditato dell’amministrazione a danno dei cittadini e dei consiglieri comunali che li rappresentano – spiega Giacomo Gori, capogruppo del M5S grossetano -. L’amministrazione ha sempre giustificato il taglio dei servizi all’infanzia con la mancanza di risorse. Nei mesi che ci hanno preceduto abbiamo con insistenza chiesto di avere tutte le informazioni necessarie per poter decidere correttamente. Abbiamo chiesto tutte quelle notizie economico-finanziarie utili a conoscere l’effettiva realtà dei conti comunali e conseguentemente assumere decisioni di buonsenso. Abbiamo chiesto insistentemente che, oltre alla III Commissione, si riunisse anche la II Commissione e che il responsabile del servizio finanziario e l’assessore al bilancio venissero a riferire in aula. Abbiamo lavorato incessantemente con i dati in nostro possesso ad una soluzione alternativa che ha preso consistenza in un emendamento che aveva trovato le risorse necessarie per mantenere pubblici gli asili e le mense scolastiche, ma che poi non ha avuto attuazione in seguito alla bocciatura da parte della maggioranza».
Ma c’è di più secondo Gori che non lesina parole dure nel suo attacco aperto: «Il giorno dopo, il Consiglio Comunale e la giunta si riuniscono. Con stupore la giunta dichiara di aver aumentato il numero dei posti disponibili grazie ad un finanziamento della Regione Toscana ed altre risorse. Finanziamento uscito dal cilindro, o meglio dal cassetto: dopo il danno, la beffa».
«Io c’ero – afferma Gori -, io sono uno tra quelli che ha chiesto per mesi di ricevere tutti i documenti e le informazioni utili ad esercitare il mandato di consigliere comunale, io sono tra quelli che possono certificare quanto l’attuale amministrazione comunale sia scorretta e bugiarda».
«L’amministrazione ha raggiunto il suo obiettivo che non è quello di aver aumentato i posti disponibili, cosa che tra l’altro lo si può fare grazie ad altre e diverse soluzioni, ma quello di aver trasferito lavoro e risorse a soggetti privati – conclude Gori -. In barba ai reali interessi dell’amministrazione stessa, di chi chi ci lavora, dei cittadini tutti e dei suoi rappresentanti in Consiglio».