a cura di Giulia Carri
MADAGASCAR โ Fabio Tinti, 50 anni, รจ un Grossetano puro sangue e fa lโagronomo in Madagascar.
Quando sei arrivato in Madagascar?
โLa prima volta nel 1998, ero volontario in una scuola di agricoltura gestita dalla chiesa. Lavoravamo in progetti di riqualificazione del territorio, come lโallevamento bovino e la produzione del latte. Siamo stati i primi ad aprire un caseificio e produrre formaggio. Eโ tuttโora una produzione attiva che porta lavoro alla regione. Sono rimasto due anni e in quellโoccasione ho conosciuto anche mia moglie, che รจ malgascia, con la quale poi siamo tornati a Grosseto, dove siamo rimasti 13 anni e abbiamo avuto nostra figlia (nella foto sotto Fabio, Paulette e Federica Safidy Tinti).โ
Come mai ci sei tornato?
โHo sempre avuto intenzione di tornare qua. Nel 2001 ho avuto unโoccasione con la FAO per lavorare nel mio settore di formazione, che รจ quello di ricercatore microbiologo e sono venuto qua per la seconda volta. Finalmente questโ anno mi sono trasferito con tutta la famiglia perchรฉ ho un contratto quinquennale con la Delta Petroli di Roma, per la produzione di biocarburanti con un progetto che amo molto.โ
Che tipo di progetto รจ?
โSi chiama PDJM โProgetto Delta Jatropha Madagascar โ mira a convertire lโolio di semi della Jatropha che รจ un arbusto perenne, appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, in biocarburante o biodiesel. La cosa interessante รจ che la Jatropha, oltre ad offrire nuove prospettive di sviluppo per le aree povere del pianeta, mettendo a coltura terreni improduttivi senza ulteriore deforestazione, consentirร agli oli di girasole, di soia, di colza e di palma di tornare ad occupare un mercato esclusivamente alimentare e quindi a prezzi di mercato piรน accessibili, senza competere con le superfici dedicate a queste colture. Ma soprattutto si avvia un processo di sviluppo agricolo.โ
Quindi sono stati anni di avanti e indietro tra il Madagascar e Grosseto
โSi, anni difficili anche, perchรฉ ho cercato di realizzare a Grosseto un progetto importante, promosso dalla FAO, che perรฒ non รจ partito. Per me รจ stata una cocente delusione, sarebbe stato un onore poter fare qualcosa di simile nella mia terra.โ
Cosa รจ successo?
โNel 2002 la FAO mi dette carta bianca per realizzare un progetto di ricerca sullo sviluppo dei biofertilizzanti, cioรจ degli organismi fertilizzanti delle piante, che si sarebbe dovuto svolgere a Grosseto. Era quella lโepoca dellโAzienda Il Terzo, un ente privato che quando venne disfatto fu regalato dallo Stato al Comune di Grosseto. Cโera una convenzione scritta della FAO, in cui รจ mancata solo la firma delle Istituzioni Grossetane, per cui sarebbe dovuto partire un progetto internazionale in cui ricercatori africani avrebbero lavorato sullโimpiego dei biofertilizzanti. Lโallora responsabile FAO del settore orticoltura, Alison Hodder, che curava il progetto, mirava a fare di Grosseto un centro di ricerca internazionale con questa operazione e a riconvertire a tale scopo lโazienda Il Terzo, che alla fine รจ stata venduta ad un privato per soldi.ย Eโ stato molto difficile per me, frustrante anche perchรฉ ho lavorato al progetto anni, per poi scontrarmi con dei muri di gomma e non poter far nulla.โ
Questa esperienza ti ha motivato ad andartene definitivamente?
โHo sempre voluto tornare qua, ma avere la possibilitร di lavorare con la FAO a Grosseto mi avrebbe fatto rimanere e creare un ponte tra quelle che sono adesso le mie due terre e dare a Grosseto un risalto internazionale in campo scientifico.โ
Al di lร di questa esperienza cosa pensi della Maremma?
โChe รจ un posto meraviglioso e anche adesso che vivo in un posto altrettanto bello lo penso di piรน. Ovviamente ho nostalgia della mia famiglia dei miei amici e della mia terra di origine. Abbiamo delle prerogative uniche e delle eccellenze, soprattutto territoriali, ma anche la Maremma soffre del male dellโItalia, dove si sono invertirti tutti i valori. Saranno solo le nuove generazioni a poter cambiare le cose, svegliandosi e ribellandosi a quello che da sempre accade, politicamente soprattutto, perchรฉ la politica ancora, purtroppo, decide le cose.โ