SCARLINO – Sabato 31 agosto inaugura la quarta mostra proposta per l’estate dallo Spazio Transiti di Marina di Scarlino. Negli ambienti interni sarà il turno di Mirco Marchelli, signore dell’astrazione lirica, con il gusto per l’elemento “trovato”, reduce da un’importante mostra personale al Palazzo Fortuny di Venezia, ora in dialogo con un maestro storico della materia informale, ceramista sperimentale e indimenticabile quale fu Nanni Valentini (1932-1985). All’esterno, lungo la banchina, le opere del giovane scultore bresciano Daniele Salvalai andranno, invece, a completare un percorso di scultura a cielo aperto già arricchito, nelle occasioni precedenti, dagli interventi di Velasco Vitali, Daniela Novello e Alberto Gianfreda.
Il tema della nuova mostra, che ruota intorno al concetto dell’ombelico del mondo, l’omphalos, il mitico centro del globo che i Greci veneravano a Delfi, sede della sapienza oracolare, vede gli artisti confrontarsi sul valore di un luogo d’incontro simbolico fra culture diverse, inteso anche come elemento viscerale ed esoterico capace di sposare le forze del cielo con quelle della terra. Ecco allora la ricerca storicizzata di Valentini, presente con un suo “cratere” della fine degli anni Settanta e alcune carte dominate dalla figura del vortice, fulcro ideale di emanazione di energia cosmica, accostata alle indagini di Mirco Marchelli (Novi Ligure, 1963), fatte di giustapposizioni di materiali trovati e stratificazioni ricche di storia, a loro volta legate alle strutture alveolari e geometriche del più giovane Daniele Salvalai (Iseo, 1979) affascinato dalle forme che la natura costruisce e sfoggia quali spazi vitali dall’armonia perfetta: nidi e alveari progettati dagli insetti e dai volatili, specchio di un equilibrio superiore.
Nanni Valentini nasce nel 1932 a Sant’Angelo in Vado. Nel 1945 inizia a frequentare la Scuola d’arte per decorazione ceramica a Pesaro, per passare nel 1949 all’Istituto d’arte di Faenza, che frequenterà fino al 1953. Nell’autunno 1957 si trasferisce a Milano, dove espone alla Triennale e frequenta Arnaldo e Giò Pomodoro, Ettore Sottsass e Lucio Fontana, che gli organizza la prima personale milanese all’Ariete nel 1958 seguita da una lunga collaborazione con il Salone Annunciata e più tardi con la storica Galleria Milano. Nel 1982 presenta Il vaso e il polipo alla galleria Vera Biondi di Firenze, L’ombra di Peter Schlemihl alla GalerieE di Monaco, e ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel gennaio 1984 inaugura una personale al Padiglione d’arte contemporanea di Milano dove presenta Deriva, Annunciazione, Il dialogo e in maggio inaugura la personale sulle ‘case’ al Museu de Ceràmica di Barcellona. Nel 1985 espone L’inno della perla alla Libreria Giulia di Roma e alla Galleria San Luca di Bologna; nel dicembre dello stesso anno muore a Vimercate (Milano).
Mirco Marchelli (Novi Ligure, 1963), poliedrico artista visivo e musicista, dà voce da sempre alla sua creatività esprimendola in musica, poesia e pittura. La sua formazione spirituale traspare nei lavori che si possono definire “pure opere di pittura ‘travestite’ da oggetto, concentrato di storie che, per la natura stessa della forma di questi lavori, appaiono come storie personali, interiori, se non proprio intime, di una fanciullezza lontana, quella fanciullezza da giocattolo di legno” come le ha definite Marco Meneguzzo. Le opere di Marchelli vengono esposte in mostre personali e collettive in Italia e all’estero dal 1994 in avanti. Importanti le collaborazioni con la galleria MarcoRossi SpiraleArte e il Centro culturale San Fedele di Milano. Nel 2011 si contano sue mostre personali a Venezia, Ortisei, Borgomanero, Casale Monferrato e Torino, e a giugno la partecipazione alla 54esima Biennale di Venezia con l’opera GiovinAstro, esposta al Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi. Nel 2013 presenta a Palazzo Fortuny a Venezia, la personale Scena muta per nuvole basse, a cura di Paolo Bolpagni ed Elena Povellato.
Daniele Salvalai nasce a Iseo (Brescia) il 21 ottobre del 1979. La sua formazione avviene all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove nel 2004 si diploma in Scultura. Contemporaneamente frequenta il laboratorio del fabbro Paolo Massussi a Iseo, dove apprende le tecniche di lavorazione e saldatura del metallo. Dal 2005 al 2007 compie studi specialistici, sempre all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove dal 2009 collabora come tecnico di laboratorio per la Scuola di Scultura. Dal 2011 è docente di Discipline Plastiche e Modellato al Liceo Artistico “Preziosissimo Sangue” di Monza. Nel 2011 vince, con l’opera Osservatorio (2011), il primo premio al Premio di Scultura Antonio Canova, Villa Guerrieri Rizzardi, Negrar (VR). Con la stessa opera vince anche il Premio Arti Visive San Fedele 2010-11 nel 2006 e vince, con l’opera Alveare I (2002) il Premio Internazionale Arte per il Costruire indetto dall’associazione dei costruttori edili ed affini ANCE, Treviso. Nel 2012 realizza il trofeo-scultura per la tappa finale del 95° Giro d’Italia.
Info: www.marinadiscarlino.com