GROSSETO – Si è svolta oggi l’autopsia, disposta dal Pubblico Ministero Ferraro, sul corpo di Ivo Baffigi, l’uomo di 90 anni morto il 16 agosto scorso e i cui figli incolpano del decesso la moglie dell’uomo, una donna Ucraina che aveva sposato due anni fa e che era stata la badante dell’anziano. La donna, Lyudmyla Yavorska, 48 anni, è indagata per il reato di omicidio colposo. Secondo quanto riportato dagli avvocati della donna, Alessandro Antichi e Sandro Bartalini, l’anziano, nel 2012 aveva denunciato i figli perché, mentre si trovava all’Isola del Giglio, dove l’uomo ha una casa, insieme alla nuova moglie, i figli erano entrati e secondo quanto si legge nella denuncia, avevano iniziato a inveire contro la coppia e, come denunciò all’epoca il padre «mi presero per il collo e mi schiaffeggiarono» dicendo, sempre rivolti all’uomo «se ti trovo qui di nuovo ti butto giù dalle scale, vedi di morire presto».
A ricostruire la vicenda sono i legali della donna, che ricostruiscono anche i giorni precedenti la morte dell’anziano. Il 28 di luglio, ricordano gli avvocati, Ivo Baffigi arrivò al Giglio con la moglie per trascorrere, come era sua abitudine, il mese di agosto a Campese, dove l’uomo aveva una casa. Tutto andò liscio sino al 10 agosto. L’uomo il giorno era andato regolarmente in spiaggia, anche se in sedia a rotelle. La sera del 10 però la moglie aveva notato un aumento della tosse, tanto che la mattina dopo aveva chiamato la guardia medica anche perché nell’espettorato c’erano tracce di sangue.
Il medico fece visita all’uomo, che, come ricordano gli avvocati, era perfettamente cosciente, e ne dispose il trasferimento in ospedale tramite ambulanza. Nel corso della visita però le condizioni dell’anziano peggiorarono a tal punto da far predisporre il trasporto immediato con Pegaso.
Ad occuparsi dell’uomo, ricoverato presso l’ospedale di Grosseto, la moglie, mentre, sempre secondo gli avvocati della donna «nessuno dei due figli faceva visita al padre gravemente malato. Uno o due giorni prima del suo decesso il signor Ivo riferiva alla moglie di aver ricevuto, tramite un medico e/o un’infermiera, i saluti telefonici dei figli». Il 16 di agosto, mentre la donna lo stava aiutando a mangiare l’uomo perde conoscenza, i sanitari provano a lungo a rianimarlo ma senza successo. «Mentre era dunque intenta al compimento degli estremi incombenti che la morte impone a chi rimane – proseguono Antichi e Bartalini – la signora Yavorska riceveva la notifica degli atti relativi al procedimento noto. Quali fossero i “sentimenti” nutriti dai figli nei confronti dell’anziano padre lo si può ricavare dal contenuto della querela presentata, in data 5.8.2012, dallo stesso Ivo Baffigi presso i Carabinieri».