di Barbara Farnetani
SCARLINO – È stata la contrada della Rocca a vincere le Carriere del 19 a Scarlino, per due punti ha strappato il titolo al Centro e portato a casa il piatto di questa edizione 2013.
Ma questa importante vittoria on è bastata a mettere fine alle polemiche. Proprio la Rocca ha contestato duramente il risultato, e in particolare l’assegnazione al Centro della vittoria per quel che riguarda l’addobbo.
«Capisco le polemiche e le contestazioni anche dure nel dopo gara – afferma il sindaco Maurizio Bizzarri – sia alla volta del sindaco che del presidente, Ettore Ducci, però ora basta, le contestazioni a caldo vanno bene, ma il giorno dopo bisogna ragionare. Non si possono gettare ombre sulla giuria che era estremamente competente e di cui bisogna accettare il verdetto. Tutte le contrade hanno fatto un lavoro enorme, e tutte si meritavano di vincere».
Positiva invece la risposta del pubblico: «Non credevo che di lunedi ci sarebbe stata tanta gente – prosegue Bizzarri -. Il servizio navetta ha funzionato bene, i ristoranti delle contrade e gli esercenti hanno lavorato tantissimo, e siamo tornati ai fasti degli anni 80-90. Un successo importante a maggior ragione se si ricordano le polemiche di due anni fa».
La mattina il vescovo della Diocesi di Grosseto, Rodolfo Cetoloni, ha presenziato alla messa, mentre per tutto il giorno è stato presente il vicepresidente del consiglio regionale Giuliano fedeli che ha anche premiato i vincitori col sindaco.
La giuria, composta dall’onorevole Irene Manzi della commissione cultura camera deputati, dal giornalista ed esperto di rievocazioni storiche Gabriele Baldanzi dallo scultore follonichese Aviero Bargagli da Barbara Catalani, architetto del Magma e da Gianpaolo Talani pittore di San Vincenzo, ha assegnato, come abbiamo detto, al Centro (colori bianco-celeste) la vittoria per l’addobbo e per il corteo storico, mentre il tiro con l’arco e la staffetta sono andati alla Rocca (colori rosso e blu). A bocca asciutta San Donato (colori nero e giallo oro).
Un lavoro enorme dicevamo quello delle contrade, che in alcuni casi è iniziato già a maggio, poi gli allestimenti e, l’ultima notte, gli ultimi ritocchi.
Per quanto riguarda il Centro il tema delle rappresentazioni è stato ispirato dal Nome della Rosa, il celebre libro di Umberto Eco; il titolo, come racconta la responsabile della contrada Azzurra Pazzagli era «Il sogno di Adso».
Per la Rocca che ha messo in scena l’eterna lotta tra il bene e il male, tra luce e oscurità, i visitatori si sono addentrati in un medioevo magico e misterico, costellato da enormi scacchiere disseminate sul percorso, san Donato ha invece puntato sull’amore con “La farina di Creonte”.