GROSSETO – Il Sistri (sistema tracciabilità telematica dei rifiuti) è al capolinea e «le associazione faranno tutto il possibile per archiviare un sistema che se fosse stato applicabile sarebbe ormai a regime». Così Confesercenti e Cna intervengono sul Sistri «Non è casuale il pronunciamento univoco con cui trentuno associazioni di rappresentanza, sedute al tavolo di consultazione riunito presso il ministero dell’Ambiente, hanno condiviso l’opportunità di implementare la tracciabilità dei rifiuti attraverso un sistema completamente diverso (serio, efficiente e meglio gestibile dalle imprese)».
«In assenza di riscontri ufficiali e di indicazioni da parte del ministro Orlando e in attesa di sapere in che misura saranno attuati gli indirizzi emersi dalla consultazione, crea una certa apprensione la scadenza del primo ottobre – affermano Gloria Faragli per Confesercenti e Renzo Alessandri per Cna -: data in cui è (era?) prevista una prima fase di operatività del Sistri ancorché limitata ai rifiuti pericolosi. Ci risulta che un non meglio precisato “contact center Sistri” stia contattando le imprese chiedendo il “riallineamento” dei dati previsto da un decreto del marzo scorso. Considerato che il riallineamento dei dati altro non è se non l’aggiornamento degli archivi si invitano le aziende a non rispondere e a non fornire alcun riferimento (ne anagrafico, ne autorizzativo)».
«Infine Rete Imprese Italia ha formalizzato al ministero la propria contrarietà al riavvio del sistema – proseguono Alessandri e Faragli -, Cna e Confesercenti e tutte le organizzazioni di Rete Imprese Italia, non solo non hanno rinnovato l’accordo raggiunto tre anni fa con Unioncamere per la consegna dei dispositivi Sistri alle imprese ma hanno addirittura deciso, per dare una definitiva “spallata” a questo sciagurato sistema, di sospenderne la consegna e di restituire alle Camere di Commercio, subito dopo la pausa estiva, quelli che dovessero risultare ancora in loro possesso. Chi rifonderà alle aziende, soprattutto a quelle di trasporto, i costi sostenuti (non centinaia ma decine di migliaia di euro tra pagamento del contributo annuale e installazione sugli automezzi di supporti inutilizzabili e inutilizzati ?). Vogliamo sperare che in sede di riscrittura delle regole (almeno questa volta) – concludono Confesercenti e Cna – le associazioni imprenditoriali e soprattutto quelle che più di altre e fin dal primo momento hanno denunciato l’inapplicabilità del sistema siano preliminarmente e sostanzialmente coinvolte».