FOLLONICA – Il Partito democratico ribadisce le proprie perplessità nei confronti della riaperutra dell’inceneritore della Scarlino Energia. A ridabire la contrarietà all’impianto e anche a criticare l’azione amministrtiva portata avanti dalla provincia di Grosseto, con la concessione delle autorizzazioni per far tornare l’impianto a bruciare, sono le parole del capogruppo del Pd Francesco De Luca che parla a nome di tutto il grupo consiliare.
«Se è intenzione della provincia di Grosseto promuovere il turismo sul nostro comune – dice De Luca –, sarebbe controproducente concedere, come nel caso del difettoso impianto di Scarlino, i “nulla osta” ambientali alla velocità della luce».
«Perché è giusto chiarire – aggiunge – che tutte le autorizzazioni precedentemente concesse dalla Provincia sono state annullate, perché fortemente viziate sul piano formale e sostanziale, sia dal Tar della Toscana che dal Consiglio di Stato. Addirittura il Consiglio di Stato, in accoglimento del ricorso del comune di Follonica, sottolineava in motivazione le gravi omissioni del procedimento che ha condotto all’AIA (Autorizzazione integrata ambientale, ndr) , sia in ordine alla mancata partecipazione della comunità e dei territori allo stesso, sia in ordine all’impatto irreversibile sull’ecosistema ambientale e sulla salute dei cittadini che avrebbe avuto quell’impianto».
«Nonostante ciò, sempre alla velocità della luce, si è proceduto ad una nuova autorizzazione, addirittura con un tonnellaggio quasi doppio rispetto a quello appena annullato dal Consiglio di Stato. Insomma, più che vittimista, per usare le parole che dell’assessore provinciale (Patrizia Siveri con delega all’ambiente, ndr), il nostro territorio rischia di essere vittima di troppe leggerezze e mancati controlli e monitoraggi: anche la recente strage di pesci al fosso del Fico ci induce a pensare che il sistema di monitoraggio delle acque di quell’area industriale non sia poi così impeccabile».
E dal Pd arriva anche la proposta per «rivedere una pianificazione dei rifiuti ormai superata dai tempi» con l’intriduzione di «un efficiente polo del riciclaggio nella zona sud della Toscana che dia lavoro anche ai giovani follonichesi».