di Lorenzo Falconi
ALBERESE – La Maremma come un distretto turistico sostenibile, un laboratorio di buone pratiche dal quale attingere esperienze e conoscenze sulla sostenibilità ambientale e su come valorizzare le produzioni locali, le tradizioni enogastronomiche, i beni culturali, artistici e il patrimonio naturale. Il progetto di Legambiente Turismo, presenta nuovi linguaggi comunicativi, strutture eco-compatibili, eco-eventi e turisti responsabili. «Vediamo il turismo non solo come un settore vocato alla semplice ospitalità – spiega Angelo Gentili, responsabile nazionale di Legambiente Turismo – ma come un’esperienza di condivisione di bellezza e valori, simbiosi tra chi visita e chi ospita. Questi sono i valori che muovono l’azione di Legambiente nella valorizzazione di buone pratiche e strategie di turismo sostenibile che concretizzano un nuovo modo di scoprire e vivere i territori della nostra bella Italia».
Un progetto, quello di Legambiente Turismo, avviato nel 1997 con l’ecolabel “Legambiente Turismo – Consigliato per l’impegno in difesa dell’ambiente”, un marchio di qualità ambientale che contraddistingue le imprese turistiche e ricettive che adottano misure per ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e per promuovere il territorio circostante, ottenuto già da circa trecento strutture diffuse in tutta Italia. «Anche il Parco nel suo piccolo ha obbiettivi di sostenibilità promuovendo la salvaguardia ambientale – osserva Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma -. A questo aggiungiamo la crescita a sostegno del turismo sostenibile con le nuove tecnologie».
Legambiente propone dunque iniziative unite dal comune denominatore della bellezza e del vivere con stile, come lo scoprire alcune tra le più belle mete turistiche, presidi naturali, artistici, culturali ed enogastronomici. «Il progetto di sviluppo è interessante – puntualizza Paolo Borghi, vicesindaco di Grosseto -, approviamo l’idea di città vivibile e utilizzabile dalla mobilità sostenibile». Per aderire a Legambiente Turismo le strutture devono rispettare un disciplinare che prevede una serie di misure obbligatorie e altre facoltative sull’energia, la gestione dei rifiuti e dell’acqua, l’alimentazione, la gastronomia, la mobilità e la promozione del territorio. E’ il caso dell’agriturismo Il Duchesco, dotato di un impianto fotovoltaico per il risparmio energetico. «E’ importante promuovere questo tipo di attività – precisa Fabio Duchini, proprietario della bio-fattoria Il Duchesco -, uniti possiamo fare sicuramente qualcosa in più per il bene del territorio sotto l’aspetto ambientale e turistico».
Oltre ai disciplinari per le strutture ricettive, Legambiente ha messo a punto anche disciplinari specifici per i ristoranti biologici con la collaborazione di AIAB e per ottenere l’ecolabel per gli Eventi sostenibili, che rispettando una serie di parametri ecologici conferisce il marchio di Legambiente a eventi musicali, sportivi, culturali e sagre paesane che pongono la sostenibilità come principale cardine dell’organizzazione dell’evento, come avviene per la storica Sagra del Tortello di Poggioferro che può essere considerata a pieno titolo un esempio eccellente di eco-evento non solo in Maremma ma anche a livello nazionale. Ogni aspetto della sagra guarda alla riduzione dell’impatto ambientale: dalla gestione dei rifiuti, all’illuminazione, agli spazi e al menù. «La nostra sagra vanta 43 anni di tradizione – precisa Tina Citerni -, al tempo stesso però, siamo promotori dell’innovazione perché dal 2006 abbiamo pensato ad un appuntamento ecosostenibile. Ci siamo riusciti grazie alle idee di Festambiente. Certo, costa fatica e risorse, ma il risultato è nettamente migliore».