GROSSETO – «È giusto regolamentare le sagre, ma non bisogna dimenticarci delle società sportive locali, impegnate sul territorio a svolgere anche un servizio educativo e sociale». E questo il pensiero di Fare Grosseto, che ricorda «Già negli anni scorsi avevamo espresso la nostra opinione sulla questione delle feste gastronomiche che devono essere regolamentate per non colpire ulteriormente il settore della ristorazione, che sta vivendo un momento di grave crisi». È giusto, dunque, per il movimento cittadino, l’obbligare le sagre a proporre nei menù il prodotto tipico e il prevedere una limitazione nel numero dei giorni di svolgimento delle iniziative, ma, secondo Fare Grosseto, «Non si può prendere una decisione drastica che fissi un termine massimo ad una settimana di sagra. Non si può cambiare le regole dall’oggi al domani. Sarebbe bene che il regolamento entri in vigore gradualmente negli anni. Il fatto è che molte associazioni sportive, considerando l’opportunità di realizzare entrate importanti per sostenere le spese per le loro attività, si sono sobbarcate costi elevati per l’acquisto di strutture ed attrezzature, pensando di poterle ammortizzare nel tempo».
«Le Amministrazioni locali sono chiamate a tutelare il volontariato vero ed attivo, quello solidale ed anche quello volto all’aggregazione sociale – continuano da Fare Grosseto – Scopo, quest’ultimo, di molte Polisportive che si autofinanziano proprio con le sagre. Vero è, al contempo, che si deve stare attenti, che bisogna evitare che le associazioni si trasformino in società commerciali. Invitiamo il consiglio comunale ad elaborare un regolamento ‘intelligente’, che non vada a danneggiare né i ristoratori, né le società sportive e le associazioni de terzo settore».