di Daniele Reali
GROSSETO – Rispetto, fraternità e servizio. Sono queste le tre parole che monsignor Rodolfo Cetoloni ha consegnato alla città di Grosseto nel giorno del suo insediamento come nuovo vescovo della diocesi. Accolto da migliaia di fedeli prima in piazza Dante e poi tra le mura della cattedrale di San Lorenzo, proprio nel giorno del santo patrono di Grosseto. Una festa nella festa, che ha visto la calorosa partecipazione dei maremmani, giunti a Grosseto da tutta la diocesi per salutare il vescovo Rodolfo.
Insieme alla gente, ai parrocchiani, ai giovani a tutti i grossetani i rappresentati delle autorità del territorio ad inziare dal nuovo prefetto di Grosseto, Anna Maria Manzone, dal sindaco Emilio Bonifazi, dal presidente della provincia Leonardo Marras. Presenti tutti i sindaci dei comuni della diocesi, i rappresentati delle istituzioni, delle forze dell’ordine, del mondo del volontariato e delle associazioni. E a salutare l’arrivo del nuovo vescovo naturalmente tutti i parroci della diocesi e una presenza di oltre 90 prelati provenienti da tutta la Toscana. Tra loro anche il vesvovo di Massa Marittima Carlo Ciattini e il vescovo di Pitigliano Sovana e Orbetello Guglielmo Borghetti che per sette mesi ha guidato la diocesi del capoluogo in attesa della nomina da parte di Papa Francesco del nuovo vescovo di Grosseto.
Il rito nella cattedrale si è aperto con la lettura ufficiale da parte del vescovo metropolita di Siena Antonio Buoncristiani della nomina di Rodolfo Cetoloni.
Ma prima di arrivare in città, accompagnato dal sindaco di Betlemme vera Baboun, il nuovo vescovo ha fatto visita a Roselle, l’antica sede della diocesi, che dal 1100 fu poi trasferita a Grosseto. Una breve visita accompagnato però dai motociclisti della zona che hanno voluto donargli una maglia del loro club di appartennza. Lasciata Roselle il vesvoco si è spostato a Grosseto: il suo primo pensiero è andato ai malati e prima di arrivare in piazza per la solenne celebrazione e il saluto ufficiale alle autorità ha voluto portare la sua solidarietà ai malati, visitando l’ospedale della Misericordia. «Questa è la casa della sofferenza» ha detto il vescovo «da qui voglio iniziare la mia visita alla città» (nella foto in basso il vescovo al suo ingresso da Porta Corsica; a fianco il sindaco di Betlemme Vera Bobuon).
Poi il caloroso abbraccio della gente con l’ingresso da porta Corsica nel cuore della città, dentro le mura. Lì in migliaia a salutarlo, ad applaudire con le autorità che hanno voluto subito farlo sentire grossetano tra i grossetani con le campane del duomo che suonavano a festa per una città che aveva veramente bisogno di ritrovarsi unita nella sua storia, nelle sue tradizione con la sua gente.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
[gallery link=”file” order=”DESC” columns=”5″ orderby=”rand”]