di Barbara Farnetani
RISPESCIA – «Non è che siamo obbligati ad andare a Piombino, se il porto sarà pronto bene altrimenti andremo a quello disponibile più vicino». Con queste parole il ministro all’ambiente Andrea Orlando ha di fatto respinto le richieste del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che chiedeva che venisse assegnata alla sua città la commessa per lo smantellamento della nave Concordia, ma ha anche avvisato il porto di Piombino: o farà presto o perderà questa opportunità di lavoro. «La nave deve andare nel posto più vicino possibile disponibile quando potrà essere rimosso il relitto. So che Piombino ha avuto una serie di supporti normativi, ma non sono ancora state realizzate le opere necessarie. Non è che siamo obbligati ad andare a piombino o si può vincolare la rimozione a questo elemento – precisa Orlando -. Se il porto sarà pronto sarà l’approdo ideale, altrimenti si sceglierà il porto più vicino».
«Andare oltre la data di settembre per il recupero del relitto potrebbe causare problemi – afferma Ermete Realacci presidente onorario di Legambiente –. Altri problemi sorgeranno se Piombino non riuscirà a fare i lavori in tempo. Una nave che si sposta in condizioni di precarietà come quelle che caratterizzeranno la Concordia non percorre più di un miglio un miglio e mezzo all’ora, è lentissima, non si può pensare ad un porto troppo lontano, deve essere un porto che si raggiunge in una giornata.»