di Daniele Reali
GAVORRANO – Che non corresse buon sangue tra la coalizione che ha sostenuto Massimo Borghi alle ultime elezioni e Barbara Pinzuti, segretaria provinciale del Pd, era cosa nota già dal 2011, ma le recenti vicende sul ricorso contro il voto a Gavorrano hanno sicuramente aumentato la tensione tra i “borghiani” e la “rossa democratica”. E così dopo l’intervento della segretaria sull’ormai noto ricorso al Tar, il Centrosinistra Bene Comune risponde alla Pinzuti e la definisce una «maestrina della coerenza» che però non può dare lezioni visto che «ha fatto dell’incoerenza la forza del suo agire politico e della sua brillante carriera» (nella foto il capogruppo di minoranza in consiglio comunale Antonio Melillo)
Un giudizio quello della coalzione Gavorrano Bene Comune in riferimento proprio alle scelte politiche fatte dalla Pinzuti: la lista Borghi ricorda che nel 2007 lei era «membro autorevole della mozione Mussi e girava le sezioni dei DS per scongiurare la nascita del Partito Democratico per poi, all’ultimo momento, scegliere lo stipendio che percepiva come responsabile provinciale dell’organizzazione del partito piuttosto che la libera battaglia». Ma le critiche non si fermano al passato: il giudizio è negativo anche sull’operato della Pinzuti nel suo doppio ruolo di segretario Pd e assessore di Follonica dove «quotidianamente assistiamo ad uno stillicidio di attacchi verso il Sindaco e l’operato della Giunta, attacchi provenienti molto spesso dal suo stesso partito».
«A Gavorrano – dicono – SEL, Verdi e Gente Comune sono una realtà e una coalizione compatta: sosteniamo convintamente da anni Massimo Borghi ed insieme abbiamo deciso e sostenuto il ricorso amministrativo al Tar della Toscana, nella convinzione che la democrazia sia innanzitutto rispetto delle regole. Oggi ci domandiamo: dove era la sig.ra Pinzuti quando la nomenclatura gavorranese, annidata nelle polverose stanze del suo partito, decise di far commissariare il Comune di Gavorrano? Oppure quando accentuò la pressione sul Prefetto di Grosseto per l’ineleggibilità di Massimo Borghi?».
Critiche al vertice del Pd e un messaggio chiaro sul presente e sul futuro: «Siamo all’opposizione – concludono – e nessuno potrà impedirci di svolgere il ruolo che i cittadini ci hanno assegnato con oltre il quaranta per cento di consensi».