PUNTONE – Sarebbe stata l’acqua contaminata dagli scarichi fognari di Follonica la causa che ha provocato la moria di pesci nel fosso del Fico nella zona di Puntone, nel comune di Scarlino, non lontano dal residence Corte dei Tusci.
Secondo le analisi compiute dall’Arpat infatti l’episodio che si è verificato il 22 luglio scorso e che ha causato la morte di muggini di piccola taglia sarebbe legato «alla presenza di acque contaminate da reflui fognari e domestici che hanno contribuito a determinare un ambiente anossico con sviluppo di sostanze riducenti con effetto tossico sugli organismi acquatici» (nella foto un’immagine di repertorio).
Secondo la ricostruzione effettuata dall’Arpat lungo il corso del fosso del Fico, che si orginina nell’area urbana di Follonica e che è stato realizato per drenare l’acqua piovana, ci sarebbero alcuni allacci di scarichi foganri domestici. Allacci diretti che non passerebbero dal depuratore e che contribuiscono a contaminare il fosso. Tra l’altro «è stato stimato che il fosso del Fico ha ricevuto circa 6.000 metri cubi di acque reflue nel periodo di scarico emergenziale» del depuratore di Follonica che il 20 luglio scorso aveva subito un danno temporaneo a causa di un fulmine. Le due cause dunque avrebbero concorso a provocare la moria di pesci.
«Questa ipotesi – dicono dall’Arpat –, dedotta dalle ispezioni eseguite dal personale ARPAT e dalla conoscenza della stessa problematica emersa già negli anni passati, potrà essere confermata alla luce dei risultati delle analisi che sono in corso presso i laboratori ARPAT e dell’Istituto Zooprofilattico».
«A scopo preventivo risulta necessaria, da parte del Comune di Follonica, un’opera di individuazione e rimozione degli scarichi domestici abusivi che, probabilmente, interessano la rete di drenaggio delle acque meteoriche della zona sud del centro abitato».