di Barbara Farnetani
ROCCALBEGNA – «Dal primo agosto dovevano arrivare anche altre formazioni scout, da Firenze e da Follonica, ma dopo quel che è successo c’è un po’ di timore e del resto il comune non può disinfestare tutto, si tratta di un’area troppo vasta». Così il sindaco di Roccalbegna, Massimo Galli, commenta l’episodio degli 80 scout che sono dovuti ricorrere alla Croce rossa a causa di un’infestazione di zecche nella zona in cui si erano accampati, nell’oasi di Pescinello, una riserva naturale in cui tutt gli anni, dal 1999, formazioni scout vengono ad accamparsi.
Ieri sono arrivati due pullman da Roma per riportare a casa i ragazzi, e sono rimasti solo 7-8 di loro per smontare l’accampamento e infilare nei sacchi di plastica tutto il materiale, dalle tende agli abiti ai sacchi a pelo. Tutto sigillato così da poter essere disinfestato una volta a casa. L’emergenza era stata lanciata giovedi sera, quando alcuni ragazzi, tutti maschi perché le femmine si erano accampate in un’altra zona, 300 metri più in là, si erano ritrovati addosso alcune zecche. I ragazzi erano stati accompagnati nell’ex consorzio agrario di Roccalbegna e qui due medici avevano allestito due postazioni per controllarli. Alla fine in 35 si erano trovati addosso i pericolosi animaletti. I ragazzi, una volta controllati, sono stati alloggiati nell’ex Consorzio, dove hanno dormito dopo che la Croce rossa ha procurato loro alcune coperte e qualche brandina. La mattina poi, Comune e Pro loco hanno servito loro la colazione.
«Un fatto del genere non era mai successo – afferma il sindaco Galli – la causa è delle piogge che si sono protratte più del solito, l’erba è fresca come se fosse maggio e le zecche girano ancora indisturbate come in primavera».