GROSSETO – Un appello al Parlamento e ai parlamentari maremmani: «Cancelli il Durt, un mostro burocratico». A lanciarlo è Confartigianato Imprese Grosseto: secondo l’associazione di categoria il Durt (il Documento unico di regolarità tributaria, introdotto con un emendamento al Decreto del fare) è un adempimento inutile e complicato che rischia di dare il colpo di grazia alle imprese del settore costruzioni alle prese con una crisi profonda che nel 2102 ha provocato la perdita di 122.000 addetti e 61.844 aziende in Italia. E neppure la Maremma se la passa bene.
Non solo: il Durt rischia anche «di vanificare gli effetti degli incentivi varati dal Governo Letta per gli interventi di ristrutturazione e risparmio energetico. Chiediamo al Parlamento e ai nostri parlamentari che venga cancellato – dice Mauro Ciani, segretario generale Confartigianato imprese Grosseto -: in pratica le imprese appaltatrici e subappaltatrici, per poter essere pagate dai committenti, dovranno ottenere dall’Agenzia delle entrate il Durt, il documento che attesta l’inesistenza di debiti tributari da parte dell’azienda. Un meccanismo assurdo con il quale si chiede agli imprenditori di comunicare periodicamente al fisco i dati delle buste paga per consentire all’Agenzia delle entrate di accertare che le imprese sono in regola. Ed è tanto più incomprensibile poiché è inutile al fine di verificare il corretto versamento delle ritenute».
Ecco le conseguenze: «Il Durt – conclude Ciani – contraddice la volontà più volte dichiarata dal Governo di semplificare gli adempimenti a carico delle imprese e rischia di vanificare gli effetti degli incentivi varati dall’Esecutivo per gli interventi di ristrutturazione e risparmio energetico in edilizia».