di Barbara Farnetani
GROSSETO – Una riorganizzazione che però garantisca servizi e standard qualitativi attuali. Così il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e l’assessore all’istruzione Luca Ceccarelli, descrivono la scelta di affidare due degli asili nido di Iside al Terzo settore. La scelta nasce dalla costatazione che, tra pensionamenti, legge 104 e sopraggiunte inabilità al lavoro, Iside si ritrovava con 23 persone in meno o a servizio ridotto, posti che il comune, a causa del blocco delle assunzioni era impossibilitato a ricoprire. La scelta afferma l’assessore Ceccarelli «è stata tra chiudere due asili o assegnarne due al terzo settore ridistribuendo il personale sulle altre strutture» ed è questa la strada percorsa dal comune. Ad essere esternalizzati saranno gli asili di via lago di Varano e via Merloni, quelli in cui la situazione era più critica, perché come racconta la direttrice di Iside Barbara Biagioni, «mancavano 3 insegnanti, oltre che un cuoco e un assistente per ciascuna struttura, Dieci persone in tutto». La cooperativa che al momento gestisce la sezione lattanti di via Mozambico si trasferirà dunque in via lago di Varano, mentre via Mozambico, che può ospitare sino a 54 bambini, accoglierà gli alunni di via Marche e tornerà ad esser gestita totalmente dal comune. Via Marche resterà vuota, o meglio, una scuola jolly, da utilizzare in caso ci siano da effettuare lavori nelle altre strutture (nella foto sopra Biagioni, Bonifazi con i lavori degli asili e Ceccarelli).
La scelta, assicurano, è stata fatta sulla scia dell’esperienza positiva di via Mozambico, appunto, ma anche di Batignano. Il comune attualmente gestisce otto scuole dell’infanzia (360 bambini) e sette nidi (234 bambini), il tutto con 108 dipendenti, 98 dei quali tra educatori, cuochi e collaboratori e dieci per l’amministrazione. «In questa maniera – afferma Bonifazi – siamo in grado di continuare a garantire un servizio di qualità mantenendo intatto il numero di bambini che ne usufruiscono. Dal 2009 con l’istituzione di Iside abbiamo stabilizzato 30 persone, altre 22 vengono dal concorsone, ma gli enti locali non possono fare più assunzioni per sostituire chi non può più svolgere un certo tipo di lavoro». Il comune, al momento, per Iside spende 700 mila euro per le sostituzioni che rientrano nei 4 milioni e 900 mila euro del monte stipendi su un totale di 5 milioni e 500 mila euro che rappresentano il bilancio annuo di Iside.
«La parola chiave – prosegue Ceccarelli – è garantire: dobbiamo garantire gli standard in ogni ambito dall’educazione alla mensa. Le tariffe resteranno invariate, quanto al personale, le cooperative dovranno pescare obbligatoriamente dalle graduatorie del concorsone, cosa che rappresenta di per sé una garanzia sulle competenze dei futuri assunti. Il personale delle scuole che saranno date in gestione sarà ridistribuito tranne per due insegnanti che resteranno per garantire la continuità didattica» Sarà indetto un bando, che durerà tre anni, dall’anno 2014. Le cooperative avranno a carico anche la manutenzione ordinaria delle scuole oltre che il costo delle utenze.
Il comune sta anche valutando di passare due delle proprie scuole materne allo stato, come già avvenuto in altre parti d’Italia. Intanto lunedì ci sarà l’incontro con i sindacati, mentre il 5 di agosto la proposta passerà in consiglio comunale.