di Giulia Carri
AMSTERDAM – Roberto Sciascia, dopo tanti anni di esperienza inglese, ha scelto la verde Olanda come paese in cui vivere.
Perché hai scelto di andare via dall’Italia?
“Ho lavorato diversi anni per un’azienda Tedesca in Italia e viaggiavo già molto per lavoro. Questo mi ha dato la possibilità di conoscere il mondo del lavoro all’estero e da subito ho sentito che lo preferivo al sistema italiano. Poi l’azienda per cui lavoravo in Italia ha dovuto chiudere nel 2005 ed ho cominciato a cercare lavoro in Inghilterra”.
È stato facile?
“Non immediato diciamo. Il mio inglese non era fantastico all’inizio per cui ho avuto difficoltà per fare i colloqui, ma nell’estate del 2006 è arrivata la prima proposta di lavoro dall’Inghilterra e sono partito. Ero un programmatore all’epoca e ho lavorato per quasi due anni a Cambridge”.
Perché adesso sei in Olanda?
“È una storia strana, comunque tutto parte da un viaggio con mia moglie mentre vivevo in Inghilterra. Lì mi sono reso conto che l’Olanda mi piaceva moltissimo e che mi sarebbe anche piaciuto viverci. Il caso ha voluto che l’azienda per cui lavoravo in UK dovette chiudere e io cominciai a cercare lavoro di nuovo includendo anche l’Olanda. L’ho trovato, stavolta più facilmente avendo imparato come fare, e adesso sono qua. Sono un Manager Tecnico che coordina il cliente con il team operativo che sviluppa il software, lavoro all’Aia”.
Cosa ti piace dell’Olanda?
“La natura è meravigliosa, anche le zone urbane sono vicine a spazi verdi ed è un paese pieno di laghi, che a me piacciono molto. Questo paese mi ha affascinato, sono arrivato nel 2008 con l’idea di rimanere un paio di anni e tornare in Inghilterra, ma adesso non ho alcuna intenzione di muovermi da qua”.
Sei soddisfatto?
“Sì molto. Sono andato via dall’Italia perché non sopportavo più il sistema con cui si fanno le cose. Cercare lavoro all’estero non è mendicare, è proporti come professionista per le competenze che hai e sono le aziende stesse che vengono a cercarti dandoti il rispetto e la considerazione che dovrebbe essere normale verso ogni professionista. Questo sistema è totalmente meritocratico, duro ovviamente, ma è l’unico modo per far funzionare le cose in una maniera efficiente e giusta per tutti”.
Parliamo invece di Maremma, di dove sei?
“Sono di Orbetello, vengo proprio dalla Laguna. Quando qua spiego il concetto di laguna non lo afferrano subito, non avendole, poi gli faccio vedere su internet le immagini del nostro territorio e mi chiedono perché abbia deciso di andarmene da un posto così bello”.
Pensi mai di tornare?
“Per il momento proprio no. Sono sposato, mia moglie è italiana, ci siamo sposati in Italia mentre vivevo in Inghilterra, ma per sei anni abbiamo vissuto separati perché lei, che è infermiera, aveva il lavoro in Italia. Adesso finalmente è venuta anche lei qua e dopo tanto ci godiamo lo stare insieme in un posto che amiamo”.
Che rapporti hai ancora con la Maremma?
“Ho la mia famiglia di origine e i miei amici storici con cui mantengo i contatti via internet, ma riesco a tornare solo un paio di volte l’anno”.
Gli Olandesi conoscono la Maremma?
“Poco, conosco poco anche la Toscana a differenza degli Inglesi. Amano soprattutto il nord Italia, la zona della Lombardia, i laghi. Forse è un problema di promozione delle nostre zone, lo sto capendo. Le persone a cui ho parlato della zona di Orbetello sono molto incuriosite adesso, il fatto che sia davanti ad un ex vulcano li affascina molto. Anche presentare la Maremma da un punto di vista gastronomico, ha sugli olandesi un grosso appeal”.
Secondo te cosa si potrebbe fare per promuovere di più la Maremma?
“Ho sempre pensato che l’assenza di infrastrutture sia la cosa che più penalizza lo sviluppo economico e la possibilità di promuovere adeguatamente la Maremma. Anche la ricezione alberghiera è vecchia e cara. Non facciamo innovazione e non siamo competitivi con i prezzi. Viviamo sugli allori di un territorio meraviglioso, che però non si promuove certo da solo. Per questo perdiamo turismo, accade all’Italia in generale, gli stranieri cominciano a preferire mete come la Spagna e la Croazia, dove vengono accolti meglio ed a prezzi migliori”.