GAVORRANO – È ancora il “caso Gavorrano” a tenere banco sul tavolo provinciale del centrosinistra. Alle critiche di Pd e Psi nei confronti dell’azione giudiziaria promossa da Massimo Borghi e dai candidati della sua lista contro la lista del sindaco Elisabetta Iacomelli, risponde il coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.
Il Pd «cerca di attribuire a Sel – scrivono dal coordinamento – la vera paternità del ricorso che la coalizione ”Centrosinistra Gavorrano Bene Comune” , come soggetto plurale e dichiaratamente autonomo dai partiti , ha presentato al TAR della Toscana». Per questo, dicono da Sel, le domande che la segretaria provinciale del Pd Barbara Pinzuti aveva posto al partito di Vendola dovevano essere indirizzate «ai promoroti dell’atto» perché «solo loro se lo vorranno potranno rispondere».
«Abbiamo giudicato quel ricorso come una legittima reazione alla sconsiderata iniziativa parlamentare di Nencini – chiarisocno da Sel -, e per di più con motivazioni di merito tutt’altro che pretestuose». Per Sel si cerca di «trascinare» il partito «in una polemica senza costrutto al solo scopo di lucrare consenso politico»: un gioco al quale Sel non sta.
Entrando poi nel merito dell’azione giudiziaria dal coordinamento di Sel si afferma che «se il Tribunale riconoscesse la fondatezza giuridica delle ragioni accampate dai ricorrenti verrebbe meno il presupposto della stessa presenza alle elezioni della lista “Centrosinistra unito” risultata vincente, mettendo così in luce un’illegittimità talmente grande che nessun passaggio elettorale potrebbe sanare in uno stato di diritto».
«Prescindere da ciò e concludono – o sostenere anche solo implicitamente il contrario, porta fatalmente a ragionare come i berlusconiani, per i quali la sola elezione da parte del popolo porrebbe il loro leader al di sopra della legge. Sicché, se a Gavorrano c’è adesso il rischio che la volontà popolare venga invalidata per via giudiziaria, la responsabilità grava esclusivamente sulle spalle dei promotori della lista facente capo al Pd e al Psi,qualora l’errore vi sia effettivamente stato, non su quelle di altri».