di Barbara Farnetani
GROSSETO – Nuova richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Francesco Schettino. L’avvocato Laino aveva rinnovato la richiesta di applicazione della pena per il comandante a 3 anni e 5 mesi, richiesta a cui il Pm ha dato nuovamente parere negativo «Per incongruità della pena rispetto alla condotta».
Si è aperto oggi, dopo l’udienza dell’8 rinviata per lo sciopero degli avocati, il processo per omicidio colposo e naufragio contro Francesco Schettino. Il giudice, dopo due ore di camera di consiglio, ha deciso di ammettere tra le parti civili il Ministero dell’ambiente e il Wwf limitatamente al reato di naufragio da cui può essere derivato un danno ambientale. Mentre ha respinto le richieste delle parti civili di non ammettere Costa Crociere tra le parti civili perché questo sarebbe stato incompatibile con la posizione di responsabile civile. Tra l’altro, secondo gli avvocati delle vittime, la Costa è già stata risarcita dalle assicurazioni delle perdite subite.
E sul danno subito l’avvocato di Costa, Brizzi, ha invece sottolineato come «in merito ai reati di abbandono della nave e di naufragio è stata proprio Costa a subire il danno economico maggiore». Il collegio giudicante, presieduto da Giovanni Puliatti, ha invece ritenuto che non ci sia incompatibilità tra le due posizioni, quella di parte civile (e quindi parte danneggiata) e di responsabile civile (e dunque tenuta ad eventuali risarcimenti). E fuori dall’aula il primo a polemizzare contro le parole dell’avvocato di Costa è stato Leluzzi, legale del Codacons che ha definito aberrante affermare che chi ha subito più danni sia stata Costa quando ci sono stati 32 morti.