di Barbara Farnetani
GROSSETO – C’era anche lei, la Moldava Domnica Cemortan, al processo contro il comandante della Concordia Francesco Schettino. La donna, sedeva in aula vicino all’interprete e al suo avvocato, dando le spalle ai fotografi, un po’ infastidita che tanta attenzione fosse concentrata proprio su di lei. Nessun contatto con Schettino, neanche quando si è alzata dal suo posto per parlare con altri legali. Nella pausa del processo si è però concessa alle telecamere della Rai per raccontare le fasi concitate del naufragio. «La sera del naufragio all’Isola del Giglio aiutai il comandante Schettino a portare delle borse. Erano momenti di confusione e ci si aiutava tutti. Non so cosa contenessero quelle borse ma lo aiutai».
E per Domnica che si concede alle telecamere, Schettino continua a sfuggire anche ai fotografi, a cui è fatto divieto riprenderlo in aula, anche nelle pause dell’udienza. Il comandante d’un tratto schivo e allergico ai giornalisti, questa mattina ha di nuovo sbagliato “strada”, entrando al teatro che funge da tribunale non dalla porta secondaria a lui dedicata ma passando per l’entrata dedicata proprio alla stampa.