GROSSETO – Trovare percorsi che possano dare risposte ai lavoratori dei settori turismo, commercio e servizi, messi in ginocchio dalla crisi. È quello che ha chiesto la Fisascat Cisl e il suo segretario Alessandro Gualtieri, che, assieme ad alcuni rappresentanti dei settori e al segretario provinciale Cisl Fabrizio Milani, ha incontrato questa mattina il presidente della Provincia Leonardo Marras. I settori del turismo e del terziario hanno un numero di lavoratori altissimo, ma impiegati in aziende che per l’85% sono sotto i 10 dipendenti. «Si pensa sempre al mondo odierno come a quello degli anni ’70, un mondo dove l’economia è trainata dall’Industria, ma non è più così – spiega Gualtieri – e ci ritroviamo quindi con una legislazione che non tutela quelli che definisco “licenziamenti invisibili”. Invisibili perché non fanno notizia e dal punto di vista mediatico passano inosservati, invisibili perché le istituzioni non se ne occupano e non fanno leggi ad hoc per tutelarli». È emersa dunque una situazione che è stata definita come “una nuova esplosione della crisi” una nuova esplosione di ritardi nei pagamenti degli stipendi e mancati pagamenti del TFR. «Ci troviamo di fronte a dei veri e propri paradossi, con aziende in crisi che non licenziano per non pagare il contributo di 1400 euro deciso dalla legge Fornero in caso di licenziamento, – aggiunge Gualtieri – aziende che fanno poi pressione affinché il lavoratore dia le dimissioni rinunciando così anche all’ASPI (indennità di disoccupazione)».
Dagli interventi dei delegati presenti all’incontro sono emerse varie situazioni di crisi per settore. Per quanto riguarda il Turismo c’è stata una consistente riduzione di addetti al settore e di concerto una diminuzione delle giornate lavorate per chi è riuscito a trovare lavoro, mettendo a rischio la fruizione dell’ASPI per l’anno corrente.
Nel settore della Vigilanza privata la crisi si fa sentire e le liberalizzazioni delle tariffe hanno portato ad una corsa al ribasso che ha messo in crisi le aziende che non sono riuscite ad abbattere i prezzi, con conseguente entrata nel settore di operatori con i quali, per varie ragioni è impossibile competere. Contestualmente la perdita di alcuni appalti ha penalizzato aziende locali che si ritrovano nella condizione di dover licenziare una parte del personale.
Nel settore dei Servizi, in special modo quello dipendente dagli appalti pubblici, la spending review ha fatto sentire da subito gli effetti della riduzione della spesa pubblica che invece di andare ad attaccare gli sprechi di denaro pubblico, ha penalizzato i lavoratori con riduzioni di appalto fino al 30% con effetti devastanti sui salari già bassi del settore.
Il settore del Commercio è forse quello che sta subendo più di tutti gli effetti della crisi. Da una parte è stato evidenziata la contrazione dei consumi, contrazione che ha portato un picco in negativo nei fatturati delle aziende. Questa situazione ha portato ad una serie di richieste, da parte delle aziende, di cassa integrazione in deroga, mobilità, riduzioni di orario e licenziamenti.
La Fisascat Cisl ha infine chiesto un sistema di ammortizzatori sociali universale che tuteli allo stesso modo i lavoratori, senza distinzione tra lavoratori di piccole e medie aziende e quelli delle grandi aziende, un dibattito pubblico serio sui settori strategici dell’economia moderna, l’apertura del tavolo per la costituzione dei fondi bilaterali che andranno a sostituire la cassa integrazione in deroga, delle politiche attive per il lavoro da parte delle istituzioni pubbliche, un rifinanziamento urgente e tempestivo della cassa in deroga.
Il presidente Marras ha indicato il turismo come uno degli strumenti principali per uscire dalla crisi, un turismo che deve ripensare se stesso e che abbia la capacità di cambiare velocemente anche la tipologia di cliente di riferimento. Per fare questo si devono acquisire nuove professionalità, coinvolgere tutto il territorio in un piano di sviluppo del settore unendo scuola, imprese e lavoratori. Da parte sua si è reso disponibile ad aprire in sede provinciale i singoli tavoli aziendali, per offrire una sponda istituzionale alle varie discussioni. Altro punto sul quale si è soffermato è il ruolo della bilateralità per superare il momento di crisi dei vari settori, reputando la bilateralità come il luogo privilegiato dove far incontrare istituzioni, imprese e organizzazioni sindacali. Ha proposto anche un sistema di finanziamento, in parte pubblico, della bilateralità finalizzato al perseguimento delle politiche attive per il lavoro, discorso questo che ha rimandato ad una discussione da affrontare a breve, dopo aver verificato la possibilità del reperimento dei fondi necessari.