GROSSETO – «I numeri parlano chiaro, i ragazzi toscani abbandonano la scuola più dei loro colleghi di altre regioni» È questo il grido d’allarme lanciato dal consigliere regionale Lucia Matergi che prosegue «La formazione, deve essere ben articolata e pensata sui destinatari, se non vogliamo che tutto si risolva in un dibattito sui temi, sulle materie, sulla nozione tanto vituperata ma sottesa tenacemente alle tante ipotesi salvifiche circolanti al momento».
«La scuola ha sempre minori supporti educativi, non riesce a fronteggiare l’inserimento vero degli alunni stranieri, non ce la fa a sostenere i ragazzi che alle loro spalle hanno famiglie fragili, situazioni economiche disperate, solitudini totali magari dissimulate dietro facciate iperprotettive – prosegue matergi -. E scarseggiano gli insegnanti di sostegno che la legge, non lo dimentichiamo, pone a supporto dell’intero gruppo classe, manca il finanziamento alle azioni di recupero, manca la formazione dei docenti che oltretutto nella loro cronica precarietà non possono garantire nessuna continuità formativa».
«Altro fattore di abbandono – precisa Matergi -, la confusione tra tipologie di corsi di studio, moltiplicati selvaggiamente nel tempo. Scuola troppo umanistica, poco operativa: può essere una lettura interessante, che rischia comunque di stimolare risposte molto unilaterali e di facciata. Da qualche tempo si procede ad una condanna sommaria di tutto quanto sia legato alle lettere, ormai colpevoli primarie della disaffezione dei giovani alla scuola. Investiamo sulla formazione, anziché demonizzare certi corsi di studio, quelli classici».
«Più spazio alle attività complementari nella scuola, quelle che consentono di rafforzare il senso di appartenenza e la solidarietà; più strumenti per gli insegnanti per valorizzare lo specifico dei corsi di studio prescelti, tutti buoni se a misura di interessi e inclinazioni diversi. Facciamo teatro a scuola, facciamo musica, diamo valore al gruppo, supportiamolo con insegnanti dalla professionalità riconosciuta – conclude il consigliere Pd Matergi -. Perché la scuola toscana non sia abbandonata».
Per info: www.matergi.it