FIRENZE – Quello della due mari sarà un cantiere ad impatto zero. Lo ha dichiarato ieri il sottosegretario alle infrastrutture Erasmo D’Angelis. «In Italia – ha affermato – non abbiamo ancora una legge sul modello francese che cantierizza grandi opere pubbliche dopo una fase preliminare di concertazione con i cittadini, portatori di interessi e associazioni al fine di migliorare i progetti. Purtroppo i risultati di questa assenza si vedono anche nei ritardi e nel numero esorbitante di proteste per una molteplicità di opere anche utili, urgenti e non rinviabili».
«Per questo, per la prima volta stiamo adottando un innovativo format di confronto in Toscana per un grande cantiere modello ad impatto zero. Si tratta dei lavori per il raddoppio della Siena-Grosseto nel tratto Civitella Paganico-Monticiano, 12 km del Maxilotto già finanziati con 233 milioni che entrano in un santuario di biodiversità». D’Angelis ha aperto ufficialmente il dialogo tra Anas, la Regione Toscana, le due Province di Siena e Grosseto, i Comuni di Monticiano e Civitella Paganico, la società costruttrice Strabag Spa e i rappresentanti delle associazioni archeologiche, ambientaliste e dei cittadini (Legambiente, Italia Nostra, Amici dei Bagni di Petriolo, WWF, TWT, Odysseus). In particolare, precisa il sottosegretario D’Angelis, si tratta della demolizione del vecchio viadotto lungo 800 metri e alto 100 e della realizzazione del nuovo ponte molto meno impattante che attraversa luoghi incantevoli come la vallata del fiume Farma e delle celebri e storiche terme di Petriolo».
«Abbiamo aspettato quarant’anni, ma almeno i lavori saranno eseguiti secondo un protocollo operativo all’avanguardia in termini ambientali rispetto all’impatto del cantiere». È il commento del presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, al protocollo Due Mari. «La nuova galleria e il nuovo viadotto del Petriolo, cui seguirà l’abbattimento di quello esistente, sono opere complesse che avranno un impatto ambientale notevole in un’area molto delicata sotto il profilo naturalistico e paesaggistico. Aver definito preventivamente quali siano i problemi, per impiantare un cantiere quanto più rispettoso dell’ambiente è senza dubbio una buona notizia, anche perché questo accelererà anche l’esecuzione dei lavori»