SCARLINO – Vertice ieri in comune a Scarlino per analizzare la situaizone dell’inceneritore della piana del Casone dopo lo sforamento dei limiti nelle emissioni di diossina e lo stop all’impianto.
Seduti al tavolo istituzionale i sindaci di Scarlino e Follonica, Maurizio Bizzarri ed Eleonora Baldi, Patrizia Siveri, assessore provinciale all’ambiente, e i tecnici di Arpat e Asl9.
Un incontro in cui sono stati illustrati nel dettaglio i report con i dati raccolti sia dall’agenzia regionale che dall’azienda sanitaria e sono state indicate le prescrizioni per Scarlino Energia.
«L’analisi complessiva dell’episodio – si legge nella nota dell’amministrazione provinciale – ha reso evidente, infatti, che è stato causato da un’errata gestione dell’impianto ed non da carenze nelle prescrizioni dettate».
Nell ‘incontro è stata ribadita «la giustezza degli atti autorizzatori che si sono dimostrati efficaci anche nel momento dell’emergenza determinando il fermo dello stabilimento».
Nei prossimi giorni la Provincia di Grosseto convocherà un incontro con Scarlino Energia per formalizzare tutte le richieste e le condizioni che la ditta dovrà rispettare prima di riaprire le attività dello stabilimento. È stata prevista inoltre anche una riunione dell’osservatorio ambientale per fare il punto e condividere le iniziative prese con i cittadini.
Dal punto di vista delle prescrizioni tecniche, come informa la provincia, Scarlino energia dovrà compiere una serie di azioni. Tra queste dovrà effettuare «almeno due controlli completi, uno entro 2 giorni dall’inizio dell’utilizzo rifiuto come combustibile e uno nella fase con i 3 banchi DeNOX installati».
Inoltre «tutti i controlli al camino devono essere effettuati utilizzando metodiche che consentono la verifica del rispetto dei limiti autorizzati» e viene ritenuto «opportuno analizzare separatamente le ceneri da caldaia e le ceneri dei cicloni» e «consigliabile anche prevedere il controllo fumi in uscita colonne acide e/o in ingresso elettrofiltri».
«La Provincia pretenderà, inoltre, un monitoraggio settimanale su entrambi i camini delle diossine e dei furani e, accogliendo la richiesta dei sindaci, chiederà alla ditta la sottoscrizione di un protocollo sulla comunicazione costante, tempestiva e continua alla popolazione. L’impianto potrà riprendere la propria attività non appena Scarlino Energia ottempererà alle prescrizioni indicate».