GAVORRANO – È un periodo particolarmente positivo per il Geoparco delle Colline Metallifere, che da aprile a oggi ha inanellato una serie di risultati, collaborazioni e iniziative. Ne parla il presidente Luca Agresti «Sì, oltre a proseguire il percorso di accreditamento per la Cets (la carta europea del turismo sostenibile) con Federparchi, stiamo chiudendo il cerchio su diverse attività avviate nel recente passato, insieme ai comuni. Progetti in cui il Parco funge da gregario, da assistente, diciamo così, ma sui quali abbiamo un ruolo. E ne siamo orgogliosi. Penso al polo di Niccioleta, penso all’apertura del Magma a Follonica, oppure a quanto di buono è stato fatto, con il Comune di Gavorrano, a Ravi Marchi. Poi ci sono le nostre iniziative, quelle che portiamo avanti con la struttura del geoparco e con le convenzioni messe a punto con le Università» (nella foto il presidente del parco Luca Agresti inaugura il sito minerario di Ravi Marchi).
Insomma, nonostante il dimezzamento dei trasferimenti e un’incertezza di fondo sul futuro dell’ente (che si lega alla revisione della Legge 394 e agli intendimenti del Ministero dell’Ambiente) presidente e direttivo sono molto impegnati.
«Lo dissi oltre un anno fa – prosegue Agresti – la necessità principale del parco è consolidarsi, mettere radici, avere certezze. Sarebbe un enorme risultato se alla fine, è da tempo che ci lavoriamo, riuscissimo a far entrare il parco sotto la disciplina della legge 394 e garantirgli così un futuro certo. Poi è chiaro che resta fondamentale l’apporto e la collaborazione dei sette Comuni, della Provincia e della Regione Toscana. Io credo che il futuro prossimo sarà decisivo per stabilire cosa sarà e cosa farà il geoparco da grande».
«Sul fronte scientifico – sono ancora parole di Agresti – abbiamo stipulato con il dipartimento di scienze della terra dell’Università di Siena, una convenzione triennale la cui finalità non è solo la conoscenza approfondita della geologia e mineralogia, ma la revisione dei percorsi fino a questo momento incentrati soltanto sul patrimonio minerario e l’archeologia industriale. Uno degli obiettivi del 2013 è la messa in visita dei siti in maniera ragionata, evidenziare gli aspetti didattici per arrivare a una proposta multidisciplinare dove la geodiversità abbia lo spazio necessario per dare il suo contributo alla comprensione del paesaggio e del geoparco”.
«A Niccioleta ci sono voluti sei anni di lavoro e 2 milioni e 640 mila euro di investimento – prosegue Agresti – per realizzare il nuovo centro di documentazione della storia mineraria delle Colline Metallifere. E’ un’opera che arricchisce il patrimonio del geoparco e che restituisce alla comunità e al territorio un’area significativa. Il progetto di riqualificazione, seguito dal Comune di Massa e finanziato da Regione, Ministero, ente parco, fondi europei e Fondazione Monte Paschi, ha permesso il recupero e il riutilizzo di spazi e immobili che saranno destinati a polo scientifico del geoparco, un centro creativo, luogo in cui potremo rafforzare i rapporti con le università».
«Riguardo alle presenze – conclude Agresti – posso dire che hanno avuto molto successo le iniziative degli ultimi due anni con le scuole (il progetto “Conosci il Parco) e i visitatori ordinari sono in linea con i numeri del passato. Ovviamente per noi i mesi di maggiore afflusso di pubblico sono luglio e agosto. È nel periodo estivo, infatti, che si registra il picco di presenze, a dimostrazione che quest’area rappresenta una valida alternativa al mare, apprezzata dai turisti. A questo proposito un ruolo decisivo ce l’hanno le cooperative che lavorano per noi e che ringrazio per la professionalità».