SCARLINO – Dopo Follonica anche a Scarlino si muove il Partito democratico. Sulla vicenda dell’inceneritore del Casone, bloccato per la fuoriuscita di diossina, il Pd prende una posizone netta e «diffida Scarlino Energia dal reiterare comportamenti che appaiono lesivi di quel “Patto Sociale”, prima ancora che formale, faticosamente costruito, basato sulla fiducia nelle professionalità manageriali coinvolte, sull’etica e sulla trasparenza delle azioni che compongono i processi di tale attività industriale, nonché la condivisione degli obiettivi comuni che quel patto sottintendeva: tutela della salute di lavoratori e cittadini di pari passo a sviluppo e sostenibilità».
Parole che sono contenute nel documento approvato all’unanimità dall’Unione comunale Pd. Per i democratici di Scarlino «la condotta senza attenuanti tenuta da Scarlino Energia crea un precedente che segna la fine di qualsiasi delega fiduciaria» e per questo il Pd chiede un nuovo piano basato sul «rigore» che comprenda l’accertamento e la rimozione delle cause che hanno portato al consistente fuori norma di Diossina e degli altri microinquinanti; la verifica del completamento delle sezioni di trattamento del combustibile pre-incenerimento, e dell’applicazione senza scorciatoie, delle migliori tecniche disponibili per l’abbattimento degli inquinanti tutti; la definizione di nuovi mix di alimentazione dell’impianto stante l’inaffidabilità tecnologica dello stesso e soprattutto applicando ogni e qualsiasi azione necessaria a salvaguardare la salute dei cittadini e dei lavoratori».