FIRENZE – «La Regione non abbandoni a sé tessi gli allevatori grossetani: servono subito un censimento, misure contenitive e una cambio di rotta sui risarcimenti danni, come chiediamo ormai da 6 mesi a questa parte». Così il consigliere regionale, capogruppo di Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna che oggi in consiglio ha presentato una mozione per impegnare la Giunta di Palazzo Panciatichi ad attivare una revisione della normativa per i rimborsi dei capi di bestiame uccisi dagli attacchi dei lupi.
«Le ultime notizie – spiega – ci parlano di allevatori costretti a barricarsi in auto per sorvegliare il proprio gregge la notte evitando che canidi e lupi uccidano il bestiame. Un copione che nonostante in nostri ripetuti appelli va avanti da più di 6 mesi a causa della proliferazione incontrollata dei branchi e dalla loro discesa dalla zona appenninica verso il maremmano, residenza col Casentino di buona parte dei lupi toscani. Finora, tenendo conto di stime approssimative e sicuramente a ribasso, i capi uccisi supererebbero quota 200. Perdite che per un ovino vengono quantificate in circa200 euro a capo che sono da sommarsi ai costi di smaltimento che, come stabilito dalla legge, deve avvenire per termodistruzione. Costi che il più delle volte sono più alti di quelli previsti dalla Regione con la legge 26/04. Per questo motivo – conclude il consigliere –, finora nell’assenza di misure contenitive efficaci, chiediamo che le modalità e le tempistiche di rimborso vengano tarate sull’aumento esponenziale dei capi uccisi monitorato negli ultimi 6 mesi. Auspicando che entro l’inverno la stessa Giunta si attivi per rendere operativo un censimento che permetta di localizzare gli habitat e le figliate di canidi e lupi. Il primo passo per ristabilire una presenza sostenibile per il territorio e le attività agricole».