GROSSETO – Il corso di pasticceria riservato alle lavoratrici Mabro, solleva la protesta da parte di Valentina Carobbi e Catia Bardi, delle Rsu di Cisl e Uil e in rappresentanza di alcune dipendenti: «Abbiamo appreso dai giornali la notizia che presso la Cna si è avviato un corso di formazione della durata di 140 ore, finalizzato alla riqualificazione professionale delle lavoratrici della ex Mabro in cassa integrazione – spiegano -. L’iniziativa è certamente valida e speriamo che in futuro ce ne possano essere anche altre. Quello che ci dispiace però è l’assoluta mancanza di informazione su questa iniziativa, di cui veniamo a conoscenza solo a corso iniziato. Dato che l’ iniziativa è rivolta alle lavoratrici della ex Mabro, sarebbe stato normale che la notizia dovesse essere, in prima battuta, fatta circolare in azienda, dove lavorano decine e decine di dipendenti e dove forse qualcuna poteva essere interessata a partecipare».
«Si ha invece l’impressione di una cosa gestita in modo sotterraneo, quasi carbonaro, che viene fuori solo a cose fatte e decise – concludono -. Forse c’è qualcuno che considera chi va a lavorare in azienda un lavoratore di serie B mentre chi sta in cassa integrazione è considerato di serie A e quindi più meritevole? Sarebbe veramente il colmo, viste le difficoltà che le donne lavoratrici devono affrontare nel mondo del lavoro, non solo alla Mabro. Ci dispiace che la Provincia ed il Comune di Grosseto si siano venuti a trovare in questa spiacevole situazione, anche se siamo convinte che da quella parte non c’è stata alcuna volontà di esclusione per nessuno. Ci auguriamo solo che la prossima volta le cose vadano diversamente».