di Daniele Reali
MASSA MARITTIMA – L’emergenza profughi in Maremma si è conclusa ormai da tempo e dei 171 rifugiati, provenienti da Africa e Asia che nel 2011 e nel 2012 sono stati accolti nel territorio delle Colline Metallifere, oggi ne restano soltanto dieci. Non c’è più l’emergenza, ma il sistema di reazione e organizzazione messo in campo dalla prefettura, dagli enti locali, dalla regione e dalla società della salute in quell’esperienza recente ha dimostrato la sua efficacia dovuta sopratutto alla collaborazione tra le istituzioni coinvolte.
Una rete che ha funzionato e che è stata messa in evidenza in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che a Massa Marittima è stata celebrata proprio ricordando i risultati ottenuti dalla gestione dell’emergenza profughi nelle Colline Metallifere con una iniziativa ospitata a Palazzo dell’Abbondanza.
«Non esistono in assoluto sistemi migliori o peggiori per affrontare il tema dell’immigrazione – ha spiegato il prefetto Marco Valentini nel suo intervento – e i metodi utilizzati nella gestione dell’emergenza profughi in Maremma hanno dimostrato come sia importante non appesantire la burocrazia».
Dell’esperienza portata avanti nelle Colline Metallifere sarà poi realizzata una pubblicazione che oltre a contenere i dati e i numeri dei vari interventi rende merito a tutte le persone che sono state impegnate nei comuni di Massa Marittima, Montieri e Scarlino.
Presenti all’incontro oltre al prefetto il presidente della società della salute delle Colline Metallifere Luciano Fedeli, il presidente della provincia Leonardo Marras, il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, il presidente del consiglio provinciale Sergio Martini, l’assessore al comune di Scarlino Paolo Rustici e l’assessore al comune di Montieri Carlo Traditi.