di Lorenzo Falconi
GROSSETO – La vicenda aree Peep non smette di far discutere. Dopo il botta e risposta al vetriolo tra il vicesindaco Paolo Borghi e l’opposizione, sono ancora quest’ultimi a tornare all’attacco: «Avevamo concesso 48 ore all’amministrazione, sono trascorse senza nessun segnale per i cittadini e nessun cambiamento di rotta – osserva Fabrizio Rossi, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia -. Ripresenteremo quindi una nuova mozione, la terza per l’esattezza, in cui chiederemo la sospensione o la revoca della delibera, ma con l’aggiunta di una finestra che rimanga aperta, per fare richiesta di riscatto secondo i vecchi criteri, fino al 31 dicembre del 2013. Tutti i cittadini devono avere pari possibilità».
La trasformazione dal diritto di superficie in diritto di proprietà, resta quindi tema di grande attualità che, nelle proposte dell’opposizione, avrebbe l’intento di portare nelle casse comunali molti più introiti del sistema attuale. «La verità è che ci sono pochissime richieste di riscatto con il nuovo meccanismo di calcolo, l’aver triplicato il costo di trasformazione si è rivelato sistema sbagliato – spiega Giacomo Cerboni, capogruppo del Pdl -. Se analizziamo la situazione dal 2009, vediamo che c’è un progressivo declino dagli 864mila euro accertati fino ai 658mila del 2012, mentre nel primo semestre del 2013 siamo fermi a 125mila. Il nuovo criterio di calcola, nel 2013, ha portato a soli 10 riscatti. Così si ottiene quello che in gergo si chiama buco di bilancio ed è inutile che Borghi dia una lettura particolare e interpretazione differente dei numeri».
Sulle risposte fornite da Paolo Borghi, si sofferma anche Cristina Citerni, capogruppo di Sel: «La nostra non è una battaglia politica e non ci interessa lo stato d’animo del vicesindaco. la maggioranza non deve mostrarsi furibonda, è più importante che agisca per sanare una delibera che risulta illegittima sulla questione della retroattività». Si sofferma sul ruolo del Difensore civico, invece, Claudio Pacella, capogruppo della Lista Lolini: «La presenza del Difensore civico in una conferenza stampa della maggioranza è un atto grave, perché viene meno il ruolo di super partes. E’ come se al termine di una partita di calcio, un arbitro partecipasse alla conferenza stampa assieme a uno dei due allenatori. Oggi noi non abbiamo bisogno della presenza del Difensore civico, ci basta il suo parere».
Sulla vicenda dimissioni, invece, il guanto di sfida è lanciato dal consigliere Pierfrancesco Angelini di Fratelli d’Italia: «Sull’onore non transigo e non accetto di essere etichettato come bugiardo dal vicesindaco Borghi. Se è vero che ha dichiarato di dimettersi un minuto dopo di noi, lo invito a mandarmi un fax entro le 18.30 di lunedì prossimo. Così potrà comunicarmi il notaio per effettuare la scrittura privata. Io mi dimetterò da consigliere comunale, lui, subito dopo, dovrà fare altrettanto e lasciare le sue cariche».