di Barbara Farnetani
GROSSETO – Un insospettabile, senza precedenti e con una normale attività. È un piccolo imprenditore edile follonichese il basista della rapina in banca di un anno fa, quando a Bagno di Gavorrano due uomini travisati con parrucche si fecero consegnare 65 mila euro dai dipendenti della filiale del Monte dei Paschi. I due entrarono in banca con un escamotages, all’ora di chiusura si presentarono con una distinta in mano affermando di aver fatto tardi, una volta dentro si fecero consegnare il bottino e fuggirono dopo aver chiuso i dipendenti nel bagno della banca.
I due però erano stati ripresi dalle telecamere a circuito chiuso dell’istituto bancario e da lì partirono le indagini dei carabinieri che li rintracciarono, a febbraio scorso, nel nord Italia, poco prima di commettere una rapina. Ai due malviventi si era giunti attraverso una serie di riscontri incrociati: i due 36 e 38 anni, siciliani, erano stati fermati durante un controllo di routine a Follonica nei giorni della rapina. Dopo l’arresto, davanti alla banca di Milano, assieme ad un altro siciliano e a un marocchino, le indagini non si erano fermate.
I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno continuato a cercare il basista del colpo, e lo hanno trovato nell’imprenditore di 42 anni residente a Follonica anche se è originario di Gela. È stato l’uomo, che è finito in carcere dietro ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Pietro Molino, a dare appoggio logistico e forse ospitalità ai due complici. Il follonichese potrebbe anche aver fatto da palo, aspettando i sodali fuori dalla banca o in un altro posto con l’auto pulita per fuggire.