GROSSETO – «Se le gabbie di cattura saranno gestite dagli allevatori prima che siano installate telecamere di controllo c’è il grosso rischio che gli animali catturati non vengano segnalati, ma subito uccisi, che siano lupi, cani o ibridi». La LAV lancia l’allarme sul progetto Ibriwolf in atto per tutelare le greggi dagli attacchi di canidi. «L’assessore provinciale all’agricoltura Rossi – prosegue la Lav – ha infatti fatto capire che saranno gli stessi allevatori a monitorare le otto trappole piazzate in varie aziende agricole maremmane e dovranno segnalare ogni eventuale cattura agli enti competenti. Solo in seguito, con tempi non specificati, saranno piazzate le telecamere di sorveglianza».
«La richiesta è precisa: le catture devono cominciare solo dopo il posizionamento delle telecamere di controllo – sostiene Bottinelli -. In caso contrario il progetto rischia di ridursi a una licenza di uccidere con tanto di sostegno pubblico finanziato con fondi europei».